Venerdì 5 novembre su Netflix sbarca il film sull’omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa da Brembate il 26 novembre 2010 e trovata morta dopo tre mesi, nel febbraio del 2011. La pellicola prodotta da Taodue e diretta da Marco Tullio Giordana ripercorre gli ultimi attimi di vita della ragazza: il ritrovamento del corpo, le indagini, l’interesse mediatico e la condanna del muratore Massimo Bossetti. Il docufilm “Yara” arriva a dieci anni dall’accaduto.
Andrea Pezzotta, avvocato della famiglia Gambirasio, a Fanpage.it, ha spiegato: “Abbiamo scoperto tutto a film già confezionato. Non c’è stato nessun accordo”. A queste dichiarazioni si sono aggiunte quelle a Oggi dell’avvocato di Massimo Bossetti, Claudio Salvagni: “Non siamo stati consultati dal regista. Un errore viste le mancanze del film”. Bossetti è stato condannato all’ergastolo per aver commesso l’omicidio e continua a dichiararsi innocente dal carcere.
Sulle pagine di Repubblica Giordana ha chiarito che, trattandosi di una storia vera, si è costruita la trama dopo un’attenta verifica delle fonti. Sono stati controllati i verbali d’interrogatorio, gli atti processuali, le sentenze, i libri e i resoconti dei giornali. Il regista ha aggiunto: “Bisogna che la sceneggiatura sia puntigliosa, ma un film dovrebbe soprattutto evocare un flusso di emozioni guidato dalle immagini, dalla loro composizione, dal loro ritmo, dalla musica o dai silenzi (anch’essi musica) e, soprattutto, dalla capacità degli attori di trasmettere, come stazioni radio, onde ipersensibili al confine della telepatia”.
Il ruolo della tredicenne di Brembate di Sopra è stato affidato a Chiara Bono, già interprete di Liliana Segre nel docufilm trasmesso da Rai 1, “Figli del Destino”. Isabella Rogonese, invece, è interprete della pm Letizia Ruggeri. Nei panni di Massimo Bossetti Roberto Zibetti. Nel cast anche Alessio Boni, Mario Pirrello e Sandra Toffolati. Il docufilm “Yara” arriva su Netflix, dopo essere uscito nei cinema italiani dal 18 al 20 ottobre.