La Polonia chiederà l’estradizione dei quattro arrestati per gli stupri avvenuti nella notte tra il 25 e il 26 agosto sulla spiaggia Miramare di Rimini. Lo ha annunciato il viceministro della giustizia polacco Patryk Jaki, che aveva già chiesto «la pena di morte e torture per quelle bestie». Due fratelli marocchini di 15 e 16 anni, un nigeriano e un ventenne congolese sono accusati di stupro e rapina aggravata ai danni di una transessuale peruviana e una turista polacca e di avere picchiato il compagno di quest’ultima. “La vicenda di Rimini dimostra che il permesso umanitario non è altro che una sanatoria mascherata” queste le parole del deputato FI e membro della commissione d’inchiesta sui migranti Gregorio Fontana.
«Lo stupro è un reato odioso e va punito con severità, non è un reato qualunque e va perseguito con il massimo della severità al di là del colore della pelle di chi lo ha commesso. Se hai commesso un reato devi pagare a prescindere dal colore della pelle di chi lo ha commesso perché non sono convinto che il problema sicurezza sia sinonimo di immigrazione» ha dichiarato il segretario del Pd Matteo Renzi, ospite ieri nel teatro sperimentale di Pesaro.
«I quattro arrestati si sono salvati in extremis dal rimpatrio o erano privi dei requisiti per l’asilo politico. La solidarietà trascende nell’impunità, e a trarne beneficio sono anche delinquenti abituali. Certezza della pena e rigore nei rimpatri sono doveri precisi di uno Stato che intende difendere i suoi cittadini» ha dichiarato poco fa il deputato Forza Italia Luca Squeri.
Nelle ultime ore è stato reso noto che le pene per i quattro arrestati potrebbero superare i 20 anni di reclusione. Il reato più grave è la rapina aggravata come spiegato dai procuratori capi Paolo Giovagnoli è il sostituto Stefano Celli in un incontro con la stampa.