Il certificato verde si trasformerà in un “super green pass”. Ovvero non basterà più avere l’esito positivo di un tampone, ma si otterrà solo con la vaccinazione. Sul posto di lavoro sarà necessario il certificato normale, per andare al ristorante, al cinema, allo stadio o a sciare servirà quello “super”. È la sintesi trovata dal governo rispetto alle diverse proposte dei governatori delle Regioni, dopo il vertice di ieri. Il dubbio da sciogliere è se la nuova misura entrerà in vigore già nelle zone bianche o se scatterà nel momento in cui una regione cambi colorazione.
Sul tema i governatori sono divisi, tra chi vorrebbe evitare immediate limitazioni e chi invece vuole il pugno duro contro i No-Vax. Tra questi ultimi il forzista Roberto Occhiuto, presidente della Calabria: “Servono subito restrizioni per i non vaccinati, abbiamo un vantaggio sul virus che non possiamo sprecare”. In mattinata Matteo Salvini ha incontrato in videoconferenza i governatori della Lega. È stata confermata la volontà di lavorare insieme all’esecutivo per evitare chiusure, eccessive complicazioni per gli italiani e salvaguardare la stagione turistica. Domani è prevista una cabina di regia politica con Mario Draghi e poi il passaggio in Consiglio dei ministri per la decisione finale.
Nel frattempo, visto l’aumento dei contagi dovuto alla quarta ondata, l’esecutivo sta pensando anche al ritorno della mascherina all’aperto su tutto il Paese. Una proposta arrivata dal governatore del Veneto Luca Zaia. Anche perché il monitoraggio Agenas, l’ Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali, ha evidenziato come in otto regioni e province autonome sia in crescita la percentuale di posti nei reparti occupati da pazienti Covid. In altre sei sale la percentuale dei letti Covid nelle terapie intensive.
Il governo, invece, ha già deciso sull’anticipo della terza dose dopo 5 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario. L’Aifa ha dato il via libera “in un’ottica di massima preoccupazione”. E sul richiamo del vaccino la polemica sta aumentando. Il presidente della Campania Vincenzo De Luca, questa mattina, ha dichiarato: “Il governo dorme in piedi ed arriva con due mesi di ritardo. Perché non è stato ancora approvato l’obbligo della terza dose per il personale sanitario che ha fatto la prima dose tra gennaio e febbraio? Una cosa incredibile”.