“Ventinove anni, un metro e ottanta, corporatura normale, capelli corti, barba, pelle scura e segno sulla fronte”. In tweet apparso nella serata di ieri, la Police nationale ha diffuso l’identikit di Cherif Chekatt, il sospetto attentatore di Strasburgo in fuga da martedì. L’uomo è descritto come pericoloso e la popolazione viene invitata a contattare la centrale operativa in caso di avvistamenti.
[#AppelàTémoins] La #Police judiciaire recherche l’individu suspecté d’être le tireur du marché de Noël de #Strasbourg. #AidezNous
⚠ Attention, individu dangereux, n’intervenez pas vous-même.
📞 Contactez le 197 – https://t.co/K2nJHREiwZ pic.twitter.com/zHSNRDkGXC— Police nationale (@PoliceNationale) 12 dicembre 2018
Secondo la testimonianza del conducente del taxi su cui il terrorista è fuggito dopo gli spari, Chekatt avrebbe rivelato di aver “ucciso per vendicare i fratelli morti in Siria”. A riportarlo è il quotidiano Le Parisien. Altri testimoni sopravvissuti all’attacco hanno raccontato come l’attentatore sparasse “alla testa, per uccidere”.
Il ministro degli Interni Cristophe Castaner ha annunciato il dispiegamento di 720 agenti impegnati nella ricerca e il rafforzamento del dispositivo di sicurezza “in tutti i mercatini di Natale del Paese”. Fonti di polizia citate da Bfm-Tv riferiscono che il padre e i due fratelli del presunto killer sono stati fermati dagli inquirenti, aggiungendo che alcuni membri della famiglia sono noti per essere radicalizzati.
La ricerca dell’assalitore potrebbe però rivelarsi più complicata del previsto: secondo i servizi investigativi tedeschi, Chekatt potrebbe avere alcuni riferimenti a cui appoggiarsi in Germania, da dove avrebbe anche ricevuto una telefonata immediatamente prima dell’attentato. Non si sa chi abbia telefonato e perché, ma l’ipotesi di una fuga oltre il confine si fa sempre più forte.
Intanto, peggiorano le condizioni di Antonio Megalizzi, il reporter italiano ferito gravemente durante la sparatoria. Secondo i medici la situazione “è irreversibile” e i genitori sono “disperati e molto provati”. A riportarlo è Mario Borghezio, eurodeputato leghista che in mattinata è andato all’ospedale di Strasburgo per portare solidarietà alla famiglia di Antonio.