Il 12 dicembre del 1969 un ordigno ad altissimo potenziale distrusse la sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura, a Milano. Le vittime furono 17, dilaniate dall’esplosione, e centinaia i feriti.
La polizia imboccò immediatamente la pista anarchica, ma dopo anni venne alla luce la vera matrice dell’attentato: la cellula neofascista di Freda e Ventura, parte dell’Organizzazione di estrema destra Ordine Nuovo, aveva messo a punto la bomba in collaborazione con pezzi di apparati deviati dello Stato. Era l’inizio della strategia della tensione.
“L’attentato segnò l’inizio di una terribile catena di sangue e di terrore, condizionando la stessa vita democratica e costringendo il Paese a piangere per altre, assai numerose, vite spezzate”, ha dichiarato questa mattina il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel discorso di commemorazione per il 48esimo anniversario della strage.
“Da Milano tuttavia – prosegue il Presidente – partì anche una risposta unitaria, di popolo, delle forze politiche e sociali, che si propagò in ogni parte d’Italia e contribuì a rendere più forte la lotta al terrorismo. I valori della Costituzione, frutto della Resistenza e della lotta di Liberazione, si sono radicati ulteriormente nelle nostre comunità e hanno prevalso, sconfiggendo la strategia della tensione”, ha concluso il Capo dello Stato.