Alla fine il testo è uscito comunque, stampato in 1500 copie e diffuso, come un volantino, per le strade di Viareggio. Il breve messaggio, che i familiari delle 32 vittime della strage di Viareggio avevano chiesto di leggere durante la diretta tv Rai del Carnevale, sta provocando polemiche e accuse a Viareggio e in Versilia. L’azienda, dopo un iniziale parere favorevole, ha infatti negato il permesso all’associazione. Non si può, la risposta, ci sono le elezioni.
«Avevamo fatto la richiesta alla Fondazione del Carnevale e alla Rai per avere uno spazio di un minuto poi ridotto a trenta secondi – ha spiegato al Corriere Daniela Rombi, presidente dell’associazione dei familiari del disastro ferroviario –. Sembrava non ci fossero problemi, ma poi ci hanno risposto che c’erano le elezioni e non sarebbe stato possibile. Insomma, i nostri morti in tv non valgono neppure un secondo».
E pensare che durante la sfilata dei carri, ripresa in diretta dalla Rai, la strage di Viareggio è stata ricordata più volte e gli stessi familiari delle vittime hanno sempre riconosciuto grande sensibilità e professionalità ai servizi trasmessi dalla tv pubblica e apprezzato i lavoro di tecnici e giornalisti. Tutto questo però non è bastato ad ottenere il permesso alla lettura del messaggio. «Abbiamo ancora bisogno di voi: tra poco inizierà l’udienza preliminare del processo per il disastro ferroviario di quattro anni fa. Per ottenere verità, giustizia e sicurezza è necessario che gli amministratori delegati delle nove società coinvolte e i trentadue imputati affrontino un giusto processo. In modo che il sistema che ha prodotto questa strage venga ripulito», recita la lettera, stampate sui volantini distribuiti durante la sfilata.
Carlo Di Foggia
