PADERNO DUGNANO – “Ero convinto che uccidendoli avrei potuto vivere in modo libero, distaccandomi dalla mia famiglia. Avrei potuto vivere in solitario”. Risponde così all’interrogatorio il 17enne che domenica, in provincia di Milano, ha ucciso a coltellate madre, padre e fratellino di 12 anni nella loro villetta a Paderno Dugnano. Una strage che ancora non ha nessun movente dal punto di vista giudiziario. Gli inquirenti stanno indagando anche da un punto di vista sociologico perché, hanno spiegato nel corso di una conferenza stampa, “dopo aver interrogato parenti e amici non è emerso alcun presagio di conseguenze di questo livello”. Il ragazzo ripete al legale che “non pensava di arrivare a uccidere” e che non si sa spiegare cosa gli sia scattato quella sera. Purtroppo è successo” ha aggiunto. Secondo l’avvocato “sta sempre più prendendo consapevolezza di ciò che ha fatto”.
Il ritratto
Il ragazzo sarà ora assistito da educatori e psicologi nel centro di prima accoglienza al Beccaria. Il piccolo paesino in provincia di Milano non crede ancora a quello che è successo. Si cercano risposte e segnali non colti. Il ragazzo ha più volte parlato di un senso di “malessere, di estraneità al mondo”, e ha confessato ai pm che avrebbe voluto andare a combattere in Ucraina, ma quello, ha ripetuto, non c’entra niente con l’idea di compiere la strage. Si sentiva “oppresso” e pensava che “liberandosi” della famiglia si sarebbe “liberato anche di quel peso”. Famiglia a cui, stando al suo racconto, non “imputava” episodi specifici che lo facessero sentire male. Gli amici lo ricordano nella vacanza di quest’estate passata in una casa al mare con loro tra la Liguria e la Toscana. “Rideva, scherzava, ascoltava musica Rap. Non era un fanatico” dicono. Lui agli inquirenti ha confessato però di ascoltare musica triste perché così si sentiva. I nonni addolorati per la strage hanno però detto che non lo abbandoneranno e che vogliono incontrarlo.
La ricostruzione
Il ragazzo ha raccontato di essere rimasto sveglio dopo la festa di compleanno del padre. Ha aspettato che tutti in casa dormissero, ha preso un “grosso coltello da cucina” e ha aggredito il fratellino “mentre dormiva”. Le urla del secondogenito hanno svegliato i genitori che sono corsi in camera, prima la madre e per ultimo il padre. “L’ho accoltellato alle spalle mentre tentava di aiutare la mamma. Mi stava urlando di chiamare i soccorsi”. Decine i fendenti. “Pensavo bastasse un colpo per morire, ma stavano urlando. Non volevo soffrissero per questo ho continuato” ha spiegato il ragazzo agli inquirenti. Il 17enne ha poi chiamato i soccorsi dicendo di aver ucciso il padre perché lui a sua volta aveva ucciso il resto della famiglia. Ha aspettato le forze dell’ordine sul muretto davanti alla sua villetta con ancora in mano il coltello.