MILANO – Saranno eseguite oggi, 6 settembre, le autopsie sui corpi delle tre vittime della strage famigliare di Paderno Dugnano, nel milanese. Dai primi esami del medico legale sarebbero state 68 le coltellate inferte, ma ora sarà l’autopsia a chiarire le cause della morte. Ad uccidere la madre, il padre e il fratellino di 12 anni sarebbe stato il figlio maggiore, reo confesso, attualmente in custodia cautelare presso il carcere minorile Beccaria nel capoluogo lombardo. È accusato di triplice omicidio pluriaggravato dalla premeditazione. A riconoscere l’aggravante è stata la giudice Laura Margherita Pietrasanta che ha evidenziato la “pericolosità sociale” del ragazzo e la sua “incapacità” a “controllare i propri impulsi”. Il gip ha parlato, inoltre, di una “singolare ferocia e accanimento nei confronti delle vittime” e di una “preordinazione dei mezzi”, oltre che di “propensione a cambiare e aggiustare la versione dei fatti”.
Una decisione presa a seguito dell’interrogatorio del 5 settembre, quando il ragazzo di 17 anni ha rivelato altri particolari sulla vicenda. Davanti al gip ha spiegato che già da “qualche anno” aveva iniziato a “sentirsi un estraneo” rispetto alla società e alla famiglia, ma è stato proprio la sera del 31 agosto che avrebbe pensato di compiere quel gesto, durante la festa di compleanno del padre. “Non avevo ancora ideato questo piano però avevo pensato di usare comunque il coltello perché era l’unica arma che avevo a disposizione in casa. Se ci avessi pensato di più non l’avrei mai fatto, perché è una cosa assurda”, si legge negli atti dell’ordinanza di custodia cautelare.