ROMA – Stop al mercato tutelato. Ma nel governo ora è scontro. Il provvedimento approvato lunedì scorso in Consiglio dei ministri che ha certificato lo stop al mercato tutelato per le bollette energetiche è stato come un fulmine a ciel sereno, che si è abbattuto su Palazzo Chigi creando divisioni all’interno della maggioranza. In prima linea contro la norma, che darebbe il via al mercato libero a partire da gennaio per il gas e da aprile per la luce, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che si è detto favorevole alla proroga della decisione. Il vice premier, intervenuto in tackle contro il provvedimento venuto fuori dal Cdm, si è mostrato comunque fiducioso sul fatto che “con il dialogo si riesca a rimediare a un errore che ci siamo trovati sul tavolo”.
Schlein all’attacco, Fitto si difende: “Polemiche paradossali”
Parole che sanno di spaccatura all’interno della coalizione. Una spaccatura subito sfruttata dalla segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che ha approfittato delle frizioni per chiedere: “Ma Salvini in Cdm dov’era?”. La stessa Schlein ha poi gettato benzina sul fuoco, sottolineando che “cinque milioni di famiglie sarebbero senza tutela col mercato libero” e definendo la norma una “tassa-Meloni”. Il ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Raffaele Fitto, tenta di spegnere le tensioni e risolvere il blackout creatosi all’interno della maggioranza, evidenziando che la polemica sull’energia, a questo punto, “è paradossale, dato che il provvedimento risale al 2022”. Per questo motivo, aggiunge l’esponente di Fratelli d’Italia, “di eventuali effetti non condivisibili ci si poteva accorgere prima”. Tuttavia, il ministro ha specificato che il “tema della proroga c’è e il governo se ne occupa”
Governo nel caos, proroga lontana
Un batti e ribatti nel quale trovano terreno fertile per polemizzare anche gli altri partiti di opposizione, come il Movimento 5 stelle, la Sinistra italiana e i Verdi, uniti in coro contro il provvedimento. Ma FdI si difende e passa al contrattacco, addossando le colpe al Pd. Un caos totale, che getta diverse ombre anche sulla trattativa con l’Unione europea. L’ipotesi di proroga, infatti, appare sempre più lontana.