Sta per approdare alla Camera la proposta di legge avanzata dal Movimento 5 Stelle per dimezzare gli stipendi dei parlamentari. Una manovra che prevede un risparmio netto di 61 milioni di euro annui sui e di ben 26 milioni sui rimborsi per spese telefoniche e viaggi.
Firmataria della legge, Roberta Lombardi che prevede però un nulla di fatto e accusa il Pd di costituire una «casta compatta contro i tagli degli stipendi. Il loro gioco è chiaro, lunedì tenteranno di rimandare il testo in commissione e di rinviare il tutto alle calende greche, magari dopo il referendum costituzionale del 4 dicembre» ha dichiarato la deputata grillina.
Ma sotto il tiro delle polemiche è finito anche il vicepresidente della Camera ed esponente dei 5stelle Luigi di Maio, che, secondo dati ufficiali, sarebbe venuto meno alla promessa di restituire la metà dello stipendio da deputato, con spese extra che superano di gran lunga il tetto di 3.000 euro imposto da Grillo. Di Maio replica però di aver restituito gran parte della somma.
Stipendi parlamentari, M5S all’attacco
21 Ottobre 201655
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