“Non metto in discussione il principio ma bisogna combattere gli abusi”. Matteo Salvini prova a tamponare la polemica scoppiata dopo le sue frasi lanciate dal palco di Roma, per l’inizio della lunghissima campagna elettorale per le elezioni amministrative capitoline del 2021. Il collegamento tra interruzioni di gravidanza multiple e “stili di vita incivili”, ha fatto drizzare le orecchie a molti, “sconcertati” (parola di Nicola Fratoianni, Leu) dalle parole del leader della Lega.
Non poteva essere altrimenti, perché sui temi di genere e in particolare sul diritto all’aborto, basta poco per accendere la miccia. E così alla provocazione di Salvini che sostiene che “Se si arriva alla settima interruzione di gravidanza significa che si sbaglia stile di vita e bisogna spiegare come ci si comporta”, ribatte pronto il popolo della sinistra, Nicola Zingaretti in testa: “L’unica scelta incivile è mettere in discussione i diritti delle donne”.
E poco importa se alle 22 di domenica l’ex ministro dell’Interno ha provato a rimediare allo scivolone con una diretta Facebook (“Figurati se Salvini si mette contro l’aborto o contro il divorzio, sono l’ultimo che può dare lezioni”, le sue parole). Ormai la frittata era fatta.
E quindi giù con gli attacchi dalla maggioranza che vedono il bersaglio grosso pronto per essere colpito. “Prima i migranti, poi le donne. Salvini è sempre in campagna elettorale e sempre sulla pelle di qualcuno”, dice la presidente della commissione Giustizia della Camera e deputata del Movimento 5 Stelle, Francesca Businarolo.
“Salvini le spara sempre più a casaccio. In queste ore non aveva di meglio da fare che esprimersi sull’aborto. Il trucco migliore è non cadere più nelle sue provocazioni”, rilancia il leader dei senatori Pd Andrea Marcucci. Povero Salvini, alla disperata rincorsa del “genitore 1, genitore2” della Meloni, tenta la carta dell’aborto. Ancora!”, insiste la senatrice di Italia Viva, Daniela Sbrollini.
A proposito di Giorgia Meloni, dagli alleati della Lega non arriva nemmeno un commento alle parole di Salvini. Segno che l’imbarazzo per l’intervento è più che condiviso.