Mentre in tutta Italia i diplomandi affrontano la terza prova degli esami di maturità, il mondo universitario già si prepara per la seconda fase dell’estate di chi sceglierà di proseguire gli studi: la scelta dell’ateneo.
Sul Sole 24 Ore esce quindi l’annuale classifica della qualità delle università italiane, che quest’anno è ancora più ricca e dettagliata grazie all’utilizzo di un nuovo pacchetto di indicatori. Dodici sono le categorie su cui sono stati esaminati i vari atenei, fatto che non solo ha reso la graduatoria finale decisamente più completa ed accurata, ma permette anche allo studente di esaminare ogni università in base agli elementi che maggiormente lo interessano. In particolare, nel punteggio finale, hanno pesato ugualmente (50% a testa) la didattica, che è stata valutata sulla base di 9 dei 12 indicatori, e la ricerca, il cui risultato è invece ricavato dall’esame dei restanti tre indicatori.
Le migliori università italiane, secondo le graduatorie del 2014, sono quelle di Verona e Trento. Entrambe infatti raggiungono il punteggio di 84 punti, aggiudicandosi l’oro nella classifica complessiva, seguiti dal Politecnico di Milano con 79 punti, l’Università di Bologna con 78 e l’Università di Padova con 76 punti. Il capoluogo del Trentino Alto-Adige primeggia (in ex aequo con il Politecnico di Milano), nella graduatoria che valuta le migliori università sul piano della didattica (seguono Pavia, Modena, Torino e Venezia); mentre il capoluogo veneto è il paradiso dei ricercatori italiani (seguono Trento, Bologna, Milano e Padova).
L’Italia settentrionale conferma quindi una qualità più alta rispetto al resto del Paese sul fronte degli atenei statali. Punteggi alti le università del centro e del sud Italia le hanno ottenute solo su qualche indicatore specifico: Cagliari e l’Aquila, ad esempio, sono rispettivamente al secondo e al terzo posto, dopo l’Università degli studi del Piemonte Orientale, sull’indicatore dei crediti ottenuti dagli stage; mentre l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e la Federico II di Napoli sono in Top5 nella graduatoria della sostenibilità (ossia il numero medio di docenti nelle attività di base e caratterizzanti per corso di laurea).
Per quanto riguarda gli atenei non statali, invece, il primo posto va al San Raffaele di Milano in tutte e tre le classifiche. Nella graduatoria complessiva, l’Università LUMSA di Roma si piazza al nono posto, precedendo la Suor Orsola di Napoli e la Iulm di Milano.
Corinna Spirito