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HomePolitica Stellantis lavora al dopo Tavares. Salvini: “Il problema è la proprietà”

Stellantis al lavoro
per il dopo Tavares
Tajani: "Operare in Italia"

Sindacati in pressing per un vertice

Salvini: "Il problema è la proprietà"

di Roberto Abela03 Dicembre 2024
03 Dicembre 2024
John Elkann, Presidente di Stellantis | Foto Ansa

John Elkann, Presidente di Stellantis | Foto Ansa

TORINO – Si apre l’era del dopo Tavares in Stellantis. Con un videomessaggio lunedì 2 dicembre, il presidente del gruppo automobilistico, John Elkann, ha deciso di rivolgersi direttamente ai dipendenti – definiti “colleghi” – per spiegare le ragioni delle dimissioni dell’ex ad. Lo ha fatto nel giorno in cui il gruppo, nato dalla fusione tra Fca e Psa, si è apprestato a definire i componenti del Comitato esecutivo che gestirà il marchio, in attesa dell’arrivo del nuovo amministratore entro la prima metà del 2025.

Sotto la regia di Elkann è stato richiamato come consulente lo storico capo della finanza del gruppo, Richard Palmer. Una presidenza che in queste ora sta subendo un pressing bipartisan affinché il rampollo degli Agnelli riferisca in Parlamento sul futuro del gruppo. Da FdI al PD, dal M5S ad Avs, i partiti chiedono rassicurazioni, mentre i sindacati invocano modifiche al piano industriale che garantiscano sviluppo e occupazione. La richiesta delle sigle è che si prenda atto del fallimento del tavolo Mimit e che ne venga convocato uno di settore a Palazzo Chigi. Aspramente criticata, inotre, la scelta di prosciugare con la legge di Bilancio il fondo a sostegno dell’automotive.

Sulla vicenda il ministro dei Trasporti Matteo Salvini si è lanciato in queste ore in un attacco frontale: “Elkann sarebbe già dovuto venire in Parlamento con un assegno che ricordi quanti miliardi di euro di denaro pubblico questa azienda ha incassato negli anni, ci sono ancora prestiti garantiti dallo Stato per miliardi di euro, a fronte di chiusure, licenziamenti e cassa integrazione”, ha detto il vicepremier. Dello stesso parere anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Credo che dopo tutto il sostegno che ha avuto quest’azienda dallo Stato, abbia il dovere morale di continuare a operare nel nostro paese”. Entrambi hanno parlato a margine dell’assemblea Alis.

Anche se tra il produttore automobilistico e il Governo sembrerebbero esserci segnali di distensione già dalla serata di lunedì, con telefonate per avvisare preventivamente il capo dello Stato Mattarella, il ministro delle imprese Adolfo Urso e la stessa premier. “Ho parlato con Elkann – ha detto la premier intervistata a Quarta Repubblica – vogliamo fare del nostro meglio per difendere occupazione e indotto. Abbiamo un altro tavolo convocato a dicembre, speriamo possa essere quello risolutivo”, le parole di Meloni.

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