ROMA – Dopo mesi di attesa e tensioni, John Elkann si prepara a incontrare il Parlamento. Il presidente di Stellantis interverrà alle 14:30, nella Sala Mappamondo di Montecitorio, davanti alle Commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato. Il mondo politico si aspetta un impegno forte, volte a dare maggiore competitività alle fabbriche italiane e a garantire l’occupazione e, al tempo stesso, la conferma del percorso “post Tavares”, contraddistinto dal dialogo, piuttosto che da polemiche e minacce.
Un nuovo corso improntato al dialogo
Dall’uscita di scena del precedente amministratore delegato, ufficializzata il primo dicembre scorso, sembra che il clima si sia parzialmente rasserenato. Sotto la guida di Elkann, l’azienda ha cercato di instaurare un rapporto di collaborazione con governo, istituzioni europee, sindacati e concessionari. Al centro del rilancio guidato dall’attuale AD, il Piano Italia presentato il 17 dicembre al Mimit, che prevede due miliardi di euro per gli stabilimenti e sei in acquisti da fornitori italiani.
Il Piano Italia e la centralità di Torino
Il Piano punta a valorizzare l’Italia e nella fattispecie Torino, con l’impegno a non chiudere fabbriche e, soprattutto, a non licenziare lavoratori. A tal proposito, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato di aspettarsi che “il Piano Italia dimostri, relativamente al numero di investimenti e ai modelli produttivi da realizzare, che ci sia un lungo corso in cui sia centrale il ruolo degli stabilimenti italiani in questo grande processo”.
A testimonianza del cambio di rotta intrapreso, i segnali dati con la nuova produzione dei cambi per le auto ibride a Termoli e l’anticipo a novembre 2025 dell’avvio della produzione della 500 ibrida a Mirafiori. Sempre a Torino sono state spostate la sede di Stellantis Europa e quella dell’unità Pro one dei veicoli commerciali. Nel 2027, invece, riaprirà la storica Palazzina degli uffici.
Le questioni irrisolte e le sfide per il governo Meloni
Mancano all’appello, tuttavia, tasselli di grande rilievo, come il rilancio della Maserati e il progetto della gigafactory di Termoli. Nelle scorse settimane, a testimonianza della presenza sul territorio, Elkann ha visitato le fabbriche italiane segnate dalla cassa integrazione. Il quadro in cui Stellantis si muove, infatti, risulta complesso: gli ultimi dati dell’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) parlano di un calo nella produzione di auto a gennaio del 63,4%. Proprio per questo motivo, è lecito aspettarsi che nel corso dell’audizione davanti al Parlamento Elkann richiamerà il mondo politico a fare squadra per affrontare le sfide sull’automotive che riguardano Stellantis e tutto il settore automobilistico.