La Statua della Libertà ritrova sua “sorella”. Il monumento più famoso di New York accoglie una copia della “Libertà della Poesia”, busto dello scultore Pio Fedi del 1883, conservato nella Basilica di Santa Croce a Firenze. L’occasione per l’inusuale “incontro” è rappresentata da una mostra, Sisters in Liberty, ospitata dal Museo dell’immigrazione di Ellis Island e promossa dall’Opera di Santa Croce per celebrare il bicentenario del consolato statunitense nel capoluogo toscano.
Due sorelle, dicevamo. Sono tante infatti le somiglianze tra il busto di Fedi e la Liberty Enlightening the World, opera donata nel 1886 dalla Francia agli Usa per celebrarne l’indipendenza. Frédéric Bartholdi, artista che ha realizzato la statua, conosceva l’opera di Fedi e potrebbe averne preso spunto. Entrambe le donne infatti vestono una tunica, portano un copricapo ornato da raggi, fissano l’orizzonte con sguardo serio.
C’è soltanto una differenza: la Libertà della Poesia ha sotto i piedi e in mano delle catene spezzate, mentre Lady Liberty le calpesta solamente, perché in mano tiene la celebre torcia. Il busto fiorentino è a New York nonostante non sia mai uscito dall’Italia. Grazie al lavoro dell’Università del Kent, l’opera di Fedi è stata scansionata in 3D, prima di essere replicata in grandezza naturale (tre metri di altezza per 250 chilogrammi di peso).
La replica sarà nella sesta stanza dell’esposizione nel museo ai piedi della Statua della Libertà: nelle altre stanze i visitatori potranno ripercorrere la storia del profondo legame tra gli Stati Uniti e Firenze e del percorso di affermazione dei principi della libertà. All’interno della mostra è presente anche un’altra celebre opera di Fedi, un busto di Abramo Lincoln.