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Stasera vertice centrodestra
duello su presidenti Camere
Salvini: "No governo col Pd"

Si cerca strategia comune tra i leader

Il leader della Lega sfida l'Europa

di Luisa Vittoria Amen13 Marzo 2018
13 Marzo 2018

Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi (S), il segretario della Lega Nord Matteo Salvini e la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, a margine della firma del programma elettorale del centrodestra a palazzo Grazioli, Roma, 18 gennaio 2018. ANSA/STAFF BERLUSCONI +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Invito a cena per Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Questa sera a Palazzo Grazioli, Berlusconi e i suoi due commensali daranno luogo al vertice post-elettorale del centrodestra. Portata principale del menu: il tira e molla con il Movimento 5 Stelle per i presidenti delle due Camere. Ma soprattutto, si valuterà come mettere in campo una strategia comune a partire dalle consultazioni dei prossimi giorni.

E proprio in queste ore arriva l’invito al dialogo da parte del  Segretario di Stato Vaticano, il Cardinale Pietro Parolin che dice: “Io credo che con tutti sia possibile avere un dialogo e questo si augurava anche il presidente della Cei anche prima dei risultati elettorali, dicendo che da parte nostra ci sarà la volontà di parlare con tutti e di parlare anche di cose su cui non siamo d’accordo, perché ci sembra importante che il dialogo si confronti anche su questioni che possono essere particolarmente difficili e particolarmente complesse”.

Per una probabile presidenza della Camera circola da ieri il nome di Giancarlo Giorgetti, braccio destro di Salvini, mentre per il Senato si parla di Roberto Calderoli. L’unico, per ora, ad aver aperto uno spiraglio di dialogo con i 5 stelle in vista dell’elezione dei presidenti delle Camere. Un tentativo andato in fumo per la volontà dei Cinquestelle di temporeggiare e capire quali equilibri emergeranno nel Partito democratico.

La giornata comincia con una vena polemica da parte di Salvini, che in conferenza stampa a Strasburgo usa toni bellicosi nel congedarsi dal Parlamento Europeo, nonostante il fragoroso applauso da alcuni esponenti di estrema destra del gruppo europarlamentare Enf. “Se serve, ignoreremo il tetto del 3%”, dichiara lapidario il leader del Carroccio.  Mentre sull’euro aggiunge: “Era, è e rimane una moneta sbagliata”, ma “sarebbe impossibile un’uscita dell’Italia improvvisa e solitaria”.

Quanto alla possibile apertura verso il Pd, il leader leghista è irremovibile: “Mai nella vita governerò con Renzi, visto che vogliamo fare il contrario di quello che ha fatto lui”. E sui Cinquestelle aggiunge: “I programmi sono molto diversi, ha vinto la coalizione di centrodestra, non è autosufficiente alla Camera e al Senato, ma sicuramente non posso allearmi con chi ha governato male negli ultimi anni, come Renzi, Boschi o Gentiloni”.

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