ROMA – Si infittisce la trama della nuova spy story che turba i vertici del governo italiano. Il software militare di hacking Graphite dell’azienda israeliana Paragon Solution, secondo le inchieste giornalistiche dei quotidiani Haaretz e Guardian, sarebbe stato utilizzato per condurre operazioni di spionaggio illecite. Non è chiaro ancora chi ne abbia fatto uso. Ma immediata la reazione della società di Tel Aviv, che ha revocato definitivamente il contratto con il governo, dopo aver appurato che l’Italia avrebbe violato i termini di servizio ed il quadro etico concordato. Tra le vittime delle intercettazioni ci sarebbero il direttore del giornale online Fanpage.it, Francesco Cancellato, e Luca Casarini della Ong Mediterranea Saving Humans. Questi sono ora invitata a partecipare lunedì a una conferenza stampa al Parlamento europeo a Strasburgo, organizzata dall’opposizione per far luce sulla vicenda.
La replica della maggioranza
Subito è giunta la replica del governo italiano, che nega completamente il coinvolgimento dei servizi segreti nelle operazioni di intercettazione su giornalisti e altri soggetti tutelati dalla legge di riforma dei servizi. Tuttavia, secondo le idagini, in Italia lo spyware veniva utilizzato da due clienti istituzionali: un’agenzia di intelligence e una forza di polizia. Il vicepremier Matteo Salvini, in un intervento in una conferenza stampa della Lega, nega di conoscere ulteriori dettagli sulla vicenda. “Sicuramente è fondamentale un momento di chiarezza in quelli che paiono regolamenti di conti all’interno dei servizi di intelligence, che svolgono un ruolo fondamentale per la stabilità, la sicurezza e la democrazia del Paese”. E aggiunge “che ci siano paginate quotidiane dove agenti segreti attaccano altri agenti segreti, invece di difendere l’interesse nazionale questo sì è preoccupante”.
Le vittime delle intercettazioni
Nel mirino delle intercettazioni ci sarebbero una novantina di persone, tra cui giornalisti e attivisti in circa 20 Paesi europei. In Italia le persone spiate sarebbero almeno sette. Oltre al direttore di Fanpage, ci sono almeno tre e forse anche quattro membri e collaboratori di Mediterranea Saving Humans, organizzazione che soccorre migranti in mare, compresi Luca Casarini e Beppe Caccia. Nel bersaglio delle intercettazioni di Graphite c’è anche Husam El Gomati, un attivista libico che vive in Norvegia, noto per le sue posizioni critiche sulla corruzione e traffici illeciti in Libia e sugli accordi intrapresi con l’Italia per frenare le partenze di migranti.
L’uso anomalo del software è stato notificato quando Meta (proprietaria di WhatsApp e Instagram) ha inviato alle vittime un messaggio, avvisandole che era stato individuato uno spyware. E consigliava di sostituire dispositivo, in quanto persino un ripristino delle impostazioni di fabbrica non sarebbe stato sufficiente per rumuoverlo. Graphite si infiltra negli smartphone con l’invio di un PDF all’interno di chat di gruppo. Un virus si attiva automaticamente senza alcun click e permette di scaricare impropriamente messaggi, foto, dati e file.
Origini del software
L’azienda Paragon nasce in seguito allo scandalo Pegasus, uno spyware, che veniva utilizzato da governi autoritari e repressivi con la finalità di spiare oppositori politici e giornalisti. Per scongiurare una simile deriva, l’azienda ha imposto ai suoi clienti delle clausole molto severe sull’utilizzo dello strumento, finalizzato solo per operazioni anti-terrorismo. Anche i clienti vengono scrupolosamente selezionati tra quelli democratici e quelli considerati alleati degli Stati Uniti.