All’indomani del vertice di governo, dal quale è emersa l’intenzione di apportare modifiche alla manovra per evitare la procedura d’infrazione e le conseguenti sanzioni, il differenziale tra titoli decennali italiani e tedeschi si conferma sotto i trecento punti base, aprendo a 288 per poi posizionarsi a quota 290, con un rendimento al 3,24%.
Un contributo a diminuire la pressione sui Titoli di Stato anche le parole di Pierre Moscovici, Commissario europeo per gli affari economici e monetari, il quale in mattinata ha fatto sapere di essere contrario alle sanzioni, mostrandosi più morbido verso il governo di Roma.
Nelle principali Piazze finanziarie europee, prevale la cautela, in attesa di capire l’andamento della trattativa Italia – Unione Europea, e, a livello macro, di decifrare quali sviluppi possa avere la guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina. Londra apre poco sotto alla parità ( -0,07%), leggermente più deboli Parigi e Francoforte, entrambi allo (0,19%). Piazza Affari, dopo una scivolata iniziale (-0,4%), riesce quasi ad annullare le perdite grazie al ritorno degli acquisti su titoli come Banca Generali (+ 1,26%), Fca (+ 0,98%) e Leonardo (+ 0,89%). Non è invece un fattore trainante Tim (+ 0,24%) all’indomani dell’emendamento al decreto fiscale, che favorisce la nascita di una rete unica con Open Fiber, la cui approvazione è attesa oggi in Aula. Fa registrare un segno positivo, ma anche in questo caso senza strappi, il titolo Mediaset (+ 0,34%) mentre il giudice ha respinto le richieste di Simon, la fiduciaria del socio Vivendi.