NEWS ANSA

Sito aggiornato alle 13:20 del 22 novembre 2024

HomeEconomia Spread frena a 276 punti, dopo l’impennata a 290 che fa tremare i mercati

Spread frena a 276 punti
dopo l'impennata a 290
Oggi vertice sulla manovra

Salvini: "Sfioreremo il tetto del 3%"

Poi rassicura: "Rispettosi delle regole"

di Giulia Turco04 Settembre 2018
04 Settembre 2018

Frenata per lo spread, che questa mattina a Piazza Affari riapre in calo con un differenziale a quota 276. Un segnale positivo dopo le tensioni di ieri, quando a fine giornata la forbice tra Btp e Bund tedesco si era allargata fino a 290 punti.

Negli ultimi giorni il differenziale tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi si è mostrato sensibilissimo agli scossoni provocati dalle dichiarazioni politiche in materia di legge di bilancio. Sembrano infatti aver inciso le ultime parole rassicuranti del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ieri lasciando Palazzo Chigi ha confermato che “l’Italia rispetterà le regole”. Il riferimento è alle regole imposte dall’Unione europea sul deficit del Paesi membri e alla fatidica soglia del 3%. A far tremare i mercati negli scorsi giorni, le precedenti dichiarazioni, forse un po’ troppo azzardate, dello stesso vicepremier che aveva detto: “Sfioreremo il 3%”.

Come ha ricordato ieri Carlo Cottarelli in un’intervista al Corriere della Sera, le tensioni sullo spread costano al nostro Paese un miliardo di spesa in più per quest’anno: la stima arriva fino a cinque miliardi per il 2019. “Per far scendere lo spread ci vorrebbe una chiara riduzione del deficit e del debito rispetto al 2018. In particolare, il debito in rapporto al Pil andrebbe ridotto di 3 punti percentuali all’anno, ma siamo ancora lontani da questo risultato. Restiamo perciò esposti a qualsiasi scossone esterno”, ha dichiarato Cottarelli.

Così facendo, l’ex commissario alla spending review punta un faro sulle criticità del programma di governo siglato da Lega e Movimento 5 Stelle. Il rischio è che l’Italia non possa farsi carico delle promesse fatte in campagna elettorale dai due partiti di maggioranza. E così rischia di essere sempre meno concreta la possibilità di una legge di bilancio che, sulla scia di quel che promette Salvini, sia rispettosa delle regole, ma allo stesso tempo faccia pagare meno tasse agli italiani. Due obiettivi apparentemente poco conciliabili, su cui oggi la Lega farà un primo punto, con la riunione dedicata alle priorità da inserire nel ddl di metà ottobre. Tra i principali nodi da sciogliere, primo fra tutti quello non risolto della flat tax, caro al partito di Salvini. La tassa piatta va conciliata con le misure volute dal Movimento 5 Stelle, che non si dicono intenzionati a cedere sul reddito di cittadinanza: un altro capitolo che potrebbe pesare in maniera significativa sui conti pubblici italiani.

Tra oggi e domani ad incontrarsi saranno anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, con i due vicepremier e il ministro dell’Economia Giovanni Tria che, rientrato da meno di 48 ore dal viaggio in Cina, è già al lavoro per definire le linee guida del nuovo quadro economico.

Ti potrebbe interessare

logo ansa
fondazione roma
Carlo Chianura
Direttore delle testate e dei laboratori
Fabio Zavattaro
Direttore scientifico
@Designed & Developed by Bedig