Evitare per 30 giorni in tutta Italia manifestazioni, incluse quelle sportive, che comportino l’affollamento delle persone e il non rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro. È questa una delle idee del comitato tecnico scientifico voluto dalla presidenza del Consiglio per contrastare la diffusione del Coronavirus nel nostro Paese.
Una prospettiva che sta creando tensioni e incertezze sul proseguo del campionato di Serie A, con l’ipotesi concreta di giocare ogni match senza pubblico. O addirittura a congelare il campionato. “Sarà la Lega Calcio a decidere se giocare a porte chiuse o rinviare le partite”, ha dichiarato sulla questione il premier Giuseppe Conte durante una riunione straordinaria a Palazzo Chigi per discutere dell’emergenza sanitaria.
La questione riguarda anche la Coppa Italia: l’incontro tra Juventus e Milan di stasera è stato ufficialmente annullato per decisione del Prefetto di Torino. Confermato anche il rinvio di Napoli-Inter, originariamente prevista per domani sera al San Paolo.
Il consiglio della Lega di Serie A questa mattina si è riunito al palazzo del Coni al Foro Italico a Roma, ed è ancora in corso il confronto sulle decisioni da prendere per il proseguo del campionato italiano. Oltre alla possibilità di giocare a porte chiuse e valutare l’impatto economico delle scelte prese, si discuterà anche su altri possibili rinvii, oltre ai recuperi delle partite già annullate.
Per molte autorità sportive il prossimo passo è quello di seguire le direttive del governo. “Il calcio non può pensare una partita per conto suo, si deve adeguare a quella che è una realtà oggettiva ed è sotto gli occhi di tutti”, ha affermato il presidente del Coni Giovanni Malagò in un intervento a Tgcom24. Dello stesso avviso il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, che sostiene come “il calcio non può più fermarsi. Dobbiamo andare avanti rispettando le ordinanze”.