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HomeSport Sport a porte chiuse per l’emergenza Coronavirus, calcio italiano nel caos

Covid-19 e campionato
Possibile blocco dei match
Rimandata la Coppa Italia

Comitato tecnico scientifico consiglia

sospensione manifestazioni per 30 giorni

di Francesco Muccino04 Marzo 2020
04 Marzo 2020

Juventuss Emre Can and Atalantas Berat Djmsiti in action during the italian Serie A soccer match Juventus FC vs Atalanta BC at the Allianz Stadium in Turin, Italy, 19 May 2019 ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

Evitare per 30 giorni in tutta Italia manifestazioni, incluse quelle sportive, che comportino l’affollamento delle persone e il non rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro. È questa una delle idee del comitato tecnico scientifico voluto dalla presidenza del Consiglio per contrastare la diffusione del Coronavirus nel nostro Paese.

Una prospettiva che sta creando tensioni e incertezze sul proseguo del campionato di Serie A, con l’ipotesi concreta di giocare ogni match senza pubblico. O addirittura a congelare il campionato. “Sarà la Lega Calcio a decidere se giocare a porte chiuse o rinviare le partite”, ha dichiarato sulla questione il premier Giuseppe Conte durante una riunione straordinaria a Palazzo Chigi per discutere dell’emergenza sanitaria.

La questione riguarda anche la Coppa Italia: l’incontro tra Juventus e Milan di stasera è stato ufficialmente annullato per decisione del Prefetto di Torino. Confermato anche il rinvio di Napoli-Inter, originariamente prevista per domani sera al San Paolo.

Il consiglio della Lega di Serie A questa mattina si è riunito al palazzo del Coni al Foro Italico a Roma, ed è ancora in corso il confronto sulle decisioni da prendere per il proseguo del campionato italiano. Oltre alla possibilità di giocare a porte chiuse e valutare l’impatto economico delle scelte prese, si discuterà anche su altri possibili rinvii, oltre ai recuperi delle partite già annullate.

Per molte autorità sportive il prossimo passo è quello di seguire le direttive del governo. “Il calcio non può pensare una partita per conto suo, si deve adeguare a quella che è una realtà oggettiva ed è sotto gli occhi di tutti”, ha affermato il presidente del Coni Giovanni Malagò in un intervento a Tgcom24. Dello stesso avviso il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, che sostiene come “il calcio non può più fermarsi. Dobbiamo andare avanti rispettando le ordinanze”.

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