SPOLETO – Minacciando di gettarsi dal ponte delle Torri di Spoleto, ha gridato “ho ucciso mia moglie”. È da questa confessione che mercoledì 26 marzo la Polizia ha ritrovato il corpo di una donna in un appartamento del centro della cittadina in provincia di Perugia. “Lei voleva un figlio, io no”. Sarebbe questo il movente che avrebbe spinto il 47enne ad uccidere la sua compagna di 36 anni, dipendente di un supermercato di Spoleto.
Sconvolto dal suo stesso gesto, l’uomo, rappresentante di vini, si è poi recato sul viadotto per cercare di togliersi la vita. L’allarme è scattato grazie a una telefonata al 112 dalla Sardegna da parte della sua ex moglie, alla quale aveva confessato le sue colpe. Gli agenti si sono recati sul posto, già teatro in passato di diversi suicidi, e lo hanno bloccato.
Successivamente è stato interrogato nel commissariato di Spoleto, dove si è dimostrato collaborativo. Avrebbe riferito “una crisi in un rapporto deteriorato”. I vicini dicono di aver visto l’uomo, per l’ultima volta, circa una settimana fa. Inoltre, nessuno avrebbe sentito di liti nella coppia.
L’ipotesi alla quale sta lavorando la Procura di Spoleto è che si sia trattato di femminicidio. A commentare la vicenda la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti che la definisce “una tragedia inaccettabile che impone una riflessione profonda e un impegno ancora più forte per contrastare la violenza sulle donne”.