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HomeSpettacoli Tra dramma e commedia in tv la parabola di Totti

"Speravo de mori' prima"
stasera su Sky la serie tv
dedicata a Francesco Totti

Il nome prende spunto da uno striscione

sei episodi tra dramma e risate

di Andrea Persili19 Marzo 2021
19 Marzo 2021

Una foto di scena di'Speravo di morì prima' che debutterà il 19 marzo alle 21.15 su Sky Atlantic e in streaming su Now Tv, Roma, 15 Marzo 2021. ANSA/US SKY

“Speravo de morì prima”. Parte stasera la serie tv in onda su Sky Atlantic e in streaming su Now tv sull’ex capitano della Roma Francesco Totti. Il titolo è tratto dallo striscione apparso allo stadio Olimpico di Roma il 28 maggio 2017, nell’ultima partita del “Pupone” contro il Genova, quella che – secondo il giornalista  Mimmo Ferretti – “ha fatto piangere la Capitale e pure qualcosa in più”.

Sei puntate tra il drammatico e il comico, precedute da un gran battage pubblicitario, che prendono spunto dall’autobiografia dell’attaccante scritta con il giornalista Paolo Condò, “Un capitano”, edita da Rizzoli. Ci sono l’attore Pietro Castellitto, nei panni del ragazzo “de Porta Metronia”, che pennella il ritratto del romano un po’ “viziato, pigro e prepotente” e Gianmarco Tognazzi nel ruolo del grande antagonista, l’ex mister giallorosso Luciano Spalletti “colpevole di cercare il litigio a ogni costo”. Una serie pop affidata alla regia di Luca Ribuoli, dove all’amore di Totti per Illary Blasi, interpretata da Greta Scarano, si affianca l’affetto commosso per il compianto papà Enzo, detto lo “sceriffo”, perché “non mi faceva mai un complimento: quando segnavo due gol mi diceva che dovevo farne 4”.

Dentro ci sono l’orgoglio giallorosso (“Dicono che è un mio limite il fatto di non aver cambiato squadra, in realtà era il mio sogno fin da bambino” spiega Totti) e i segni premonitori del talento già nell’infanzia. “Quando annavo a gioca’ a pallone – racconta l’ex giocatore – da piccolo se finiva sempre con palla o ragazzino: tutti sceglievano la palla. Poi dopo due minuti di gioco e un paio di tunnel tutti a di’ rifamo le squadre, rifamo le squadre”. Un viaggio che arriva fino al pianto finale, in quel 28 maggio del 2017, quando Francesco Totti dà il suo addio alla maglia numero 10 e – giura lo storico speaker radiofonico della Roma Carlo Zampa – “anche qualche laziale ha versato una lacrima, per forza”.

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