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HomeCronaca Spari nella notte a Napoli, trovati a terra 21 bossoli e quattro ogive

Spari nella notte a Napoli
trovati a terra 21 bossoli
si pensa a una "stesa"

Polizia: nessun danno a persone o cose

Recuperate anche quattro ogive

di Chiara Capuani15 Novembre 2018
15 Novembre 2018

Il luogo del ferimento di una coppia ad opera di Giuseppe Antonucci, l'uomo di 54 anni che ha sparato all'ex moglie e al nuovo compagno di lei e che il 25 gennaio del 1991, quindi quasi 26 anni fa, aveva già ucciso la sua prima moglie, Napoli, 12 gennaio 2017. ANSA/ CIRO FUSCO

Torna la paura a Napoli. La scorsa notte in vico Giganti, centro storico, sono stati sparati numerosi colpi di pistola intorno alle ore 2:30. Sul posto, avvertiti da una telefonata anonima, sono arrivati gli agenti del commissariato Vicaria-Mercato e due Volanti dell’ufficio Prevenzione generale della Questura. Al termine del sopralluogo sono stati ritrovati ben 21 bossoli calibro 9×21 e quattro ogive.

La Polizia riferisce che non ci sono stati danni a persone o cose. Sulla vicenda stanno indagando gli uomini della squadra mobile diretta da Luigi Rinella. L’ipotesi della rapina è stata quasi subito scartata, soprattutto per il numero elevato di colpi. Si pensa piuttosto ad una “stesa”, ovvero degli spari all’impazzata di baby gang a scopo intimidatorio che si ripetono da tempo a Napoli. A sostegno dell’ipotesi di una faida tra gang, anche il fatto che l’altra notte erano stati esplosi colpi di pistola in via Carbonara. A terra era stato recuperato un solo bossolo di pistola calibro 9×21 e, nonostante non vi siano prove certe, la polizia ha ipotizzato l’utilizzo di un revolver. Si ritiene che l’obiettivo di un probabile agguato sia riuscito a fuggire e a mettersi in salvo.

Come riporta il quotidiano il Giornale “l’unica cosa certa, al momento, è che gli spari sono stati avvertiti in una zona che, già in passato, è stata teatro della terribile faida di Forcella, che vide contrapposti i Sibillo-Giuliano ai Buonerba. Tra i residenti, la paura di tornare a vivere quei terribili momenti è tanta. I clan, con disarmante regolarità, cercano di imporre il proprio predominio nelle attività illecite”.

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