L’ex presidente catalano Carles Puigdemont e altri 12 leader indipendentisti, fra cui il candidato presidente Jordi Turull, sono formalmente incriminati per presunta ribellione e ora, rinviati a giudizio. Lo ha stabilito il gip del Tribunale supremo spagnolo Pablo Llarena.
Fra gli incriminati, che rischiano la condanna di 30 anni di carcere, compaiono i nomi dell’ex vicepresidente della Catalogna Oriol Junqueras, l’ex presidente Carme Forcadell e la leader di Erc Marta Rovira, la quale ha scelto di non comparire oggi in aula, annunciando di avere scelto “la via dell’esilio”.
Nel ruolo di “accusa popolare” il piccolo partito di estrema destra spagnolo Vox, che ha chiesto il carcere preventivo senza cauzione per il nuovo candidato alla presidenza della Catalogna Jordi Trull e per altri cinque leader, fra cui Forcadell.
Puigdemont e gli ex membri del suo governo sono peraltro incriminati anche per presunta “malversazione di denaro pubblico”, con l’accusa cioè di avere usato fondi pubblici per l’organizzazione del referendum di indipendenza del 1 ottobre 2017. Il giudice Llarena ha anche imposto il pagamento di una garanzia collettiva di 2,1 milioni di euro a tutti gli ex-membri del Governo che corrisponderebbe al danaro pubblico speso per il referendum.