L’Armada Invencible è affondata al Maracanà. Vargas e Aranguiz i nomi dei condottieri cileni che hanno assestato i due colpi fatali alla flotta di campeones guidata dal ct Vicente Del Bosque. Un risultato pesante perché segna sia la fine di un ciclo, sia la stanchezza e la svogliatezza di una squadra che ha vinto tutto, due europei e una coppa del mondo in sei anni.
Spagna che lascia, ma pur sempre segnando un paio di primati mondiali: mai una squadra detentrice del titolo aveva perso le prime due partite del girone. E mai aveva preso cinque goal alla partita d’esordio (Spagna-Olanda 1-5). Un’altra statistica degna di nota: nel mondiale sudafricano le furie rosse avevano alzato la coppa subendo solo due reti in sette partite. In Brasile, in due partite ne ha subiti ben sette. E sono i primi ad abbandonare la competizione. (In)successi che costeranno, molto probabilmente, il posto a del Bosque, che dovrà “abdicare”, pratica in voga in terra spagnola, a colui che dovrà rifondare e ricostruire la squadra.
Ma la sconfitta di ieri non nasce solo da un demerito della “Roja”, bensì da un Cile in formissima che ha giocato una partita quasi perfetta. Aggressività, pressing alto e tanta velocità, questi gli elementi che hanno messo più volte in difficoltà l’undici spagnolo. Tra i protagonisti lo juventino Arturo Vidal, un altro giocatore rispetto al precedente incontro con l’Australia: decisivo sia in fase d’impostazione che difensiva. Solo un quarto d’ora d’orgoglio spagnolo costringe il Cile nella propria area di rigore, ma la squadra di Jorge Sampaoli regge l’urto senza scomporsi per poi riprendere in mano le redini del gioco fino al fischio finale.
Sempre per rimanere entro i confini cileni, l’arbitro che dirigerà il match di domani a Recife contro la Costa Rica sarà Enrique Osses, ingegnere cileno, assistito dai connazionali Carlos Astroza e Sergio Roman. Ha già arbitrato l’anno scorso la nazionale nell’ultima edizione della Confederation Cup contro il Messico, partita vinta dall’Italia per 2 a 1.
Per quanto riguarda l’11 titolare, Prandelli non dovrebbe avere particolari dubbi, anzi. La giornata di oggi ha portato buone notizie: la caviglia di Buffon non è ancora al cento per cento, ma il capitano ha affermato comunque di essere a disposizione della squadra. Quasi certa la sua presenza tra i pali contro la Costa Rica. Anche il terzino del Milan De Sciglio ha constatato un miglioramento, ma il rientro è rimandato contro l’Uruguay. Il reparto difensivo dovrebbe vedere lo spostamento di Darmian a sinistra, l’inserimento di Abate a destra e Chiellini al centro, al posto di un non impeccabile Paletta.
L’ultima variazione rispetto alla partita di Manaus, la sostituzione di Verratti, colto da febbre improvvisa, con Thiago Motta al fianco di Pirlo.
Renato Paone