È l’articolo 25 del decreto Genova che regola le procedure di condono sull’isola di Ischia a sancire la spaccatura interna al Movimento 5 Stelle. Per la prima volta l’esecutivo gialloverde viene messo in minoranza in Parlamento. Proprio ieri infatti, la maggioranza è andata sotto al Senato con 23 voti favorevoli contro 22 e un’astensione contestatissima, quella di Paola Nugnes, senatrice del M5S. A lei si è aggiunto, schierandosi apertamente contro il decreto, il senatore pentastellato De Falco.
Durissime le reazioni dei vertici dei 5 stelle contro i contestatori. “Hanno tradito l’impegno preso con i cittadini. Correggeremo in Aula questa spiacevole stortura”, ha dichiarato ieri il capogruppo 5 stelle al Senato Stefano Patuanelli e ha aggiunto: “Quello che è successo non riguarda né il governo né la maggioranza che resta solida”. E già si prospetta una linea molto dura nei confronti dei dissidenti: per Nugnes la sospensione e per De Falco l’espulsione dal Movimento. Anche Luigi Di Maio condanna la vicenda: “Il fatto che due senatori del M5S, uno si sia astenuto e uno abbia votato con Fi, è gravissimo: sono diverse settimane che ci arrivano segnali di dissenso da parte di senatori che hanno firmato impegni con il M5S e che devono portare avanti il contratto di governo. De Falco e Nugnes sono già sotto procedura dei probiviri”. Ma la Nugnes non si piega: “Non ho paura, quando si è nel giusto non si ha paura di niente”, mentre De Falco si trincera dietro un secco “No comment”. Anche la senatrice dissidente Elena Fattori si schiera con la Nugnes e De Falco: “Grazie ai colleghi che hanno seguito la loro coerenza e hanno pensato prima al bene dei cittadini” e aggiunge che nel MoVimento c’è un clima di “terrorismo psicologico”.
L’emendamento della discordia, presentato da Forza Italia, chiede che le istanze di condono pendenti a Ischia sugli immobili colpiti dal sisma vengano disciplinate in base alla legge sul condono del 1985 solo se si tratta di procedure relative a quell’anno. Per tutte le pratiche successive si applicheranno le leggi sui condoni del ’94 e del 2003, leggi molto più stringenti sulla possibilità di sanare abusi edilizi, prevedendo ad esempio i limiti dei vincoli paesaggistici.