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HomePolitica La Camera approva il sostegno all’Ucraina
Sì da destra, Azione e Pd. Scontro con M5S

Armi all'Ucraina
Sì di destra, Pd, Terzo Polo
Scontro con il M5s

Prevale la linea atlantista

Bocciata la mozione dei 5 stelle

di Veronica Stigliani01 Dicembre 2022
01 Dicembre 2022

Camera dei deputati

La Camera ha approvato le mozioni che impegnano il governo a prorogare fino alla fine del 2023 il meccanismo di aiuti umanitari e militari all’Ucraina, confermando la linea atlantista battuta dall’ex primo ministro Mario Draghi. Il testo, che prevede anche il raggiungimento dell’obiettivo di spesa del 2% del Pil destinato alla difesa entro il 2028, è stato approvato da una larghissima maggioranza. Alcune parti del testo proposto dal centrodestra sono state appoggiate anche dall’opposizione di Pd e Azione-Iv, che, in un gioco di astensioni e compromessi, hanno visto approvate le loro mozioni.

Il Pd, in particolare, aveva chiesto di non inserire il rinnovo del decreto in un altro provvedimento, ma di farlo approvare solo dopo “un formale passaggio” al Parlamento. Grazie alla scelta non ostruzionista di Pd e Terzo Polo e al solido sostegno alla decisione – non scontato, visti gli scetticismi all’interno della stessa maggioranza sul tema aiuti all’Ucraina – le Camere potrebbero licenziare il testo entro un paio di settimane.

Non è stata approvata, invece, la mozione del Movimento Cinque Stelle, che da mesi si oppone all’invio di nuovi armamenti a Kiev, insieme a Sinistra Italiana e Verdi, gli altri grandi esclusi dal fronte che conferma il sostegno all’Ucraina. Ma la mozione del M5S non chiedeva l’interruzione del trasferimento degli armamenti in toto, quanto che ogni nuovo invio fosse approvato da Camera e Senato. Per Conte il tentativo dei 5 Stelle era volto a “garantire ai cittadini il diritto a un’informazione trasparente”, e ha imputato al governo di “perorare una linea guerrafondaia armi a oltranza e zero negoziati”.

È il ministro della Difesa Guido Crosetto a rispondere alle accuse, giustificando il suo operato come l’attuazione di decreti approvati dal precedente governo. Sull’altra questione spinosa, quella per cui la lista di armamenti inviati a Kiev sarebbe secretata, Crosetto apre alla possibilità di rendere pubblico l’elenco: gli scettici, nelle sue parole, troverebbero la conferma che all’esercito ucraino verrebbero trasmesse solo “armi difensive”.

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