Diciassette minuti di applausi per Sorrentino. E stavolta 17 è un gran bel numero. “Youth- La giovinezza”, l’ultimo film del Premio Oscar per “La grande bellezza”, è stato accolto ieri sera al Festival di Cannes da una standing ovation del pubblico. Un’accoglienza che ha fatto dimenticare i pochi “buu” della proiezione riservata alla stampa, che si era svolta la mattina. La critica infatti ha avuto opinioni contrastanti. Come scrive Variety, è “il film che ha più diviso la stampa”. Hollywood Reporter lo definisce: “Magnifico. Un concerto di emozioni sovrabbondante”, mentre Libération lo stronca e Le Parisien grida: “E’ la sua Palma d’oro!”.
Comunque, Il terzo film italiano in concorso parla, al contrario del suo titolo, più che di giovinezza di vecchiaia. Protagonista è infatti un anziano compositore e direttore d’orchestra, interpretato dal noto attore inglese Michael Caine, che va in vacanza ai piedi delle Alpi svizzere insieme al suo amico- regista (l’americano Harvey Keitel). I due, giunti alla soglia degli ottant’anni, sanno che il loro futuro si sta esaurendo e decidono di affrontarlo insieme. Nel cast anche Jane Fonda e Leda Ballinger.
“I miei genitori sono morti da 26 anni”- racconta Paolo Sorrentino- “Ho passato più tempo senza di loro che con loro e mi trovo adesso nel punto esatto della mia vita in cui si trovava mio padre quando se ne è andato. Mia figlia ha 18 anni. Se rimanesse sola oggi cosa ricorderebbe, da adulta, dei nostri giorni insieme? E’ un pensiero che mi ha ossessionato come una malattia. Ho cominciato a scriverne per liberarmene”. Oltre ad averlo diretto, il regista napoletano infatti ha anche scritto la sceneggiatura del film.
Ora tocca alla giuria guidata dai fratelli Coen giudicare il film, che nel frattempo è già stato comprato al “Marché” da ben 75 paesi e che è uscito ieri nelle sale italiane distribuito in 500 copie da Medusa. Di una cosa siamo certi: dopo l’Oscar Sorrentino, giunto al suo settimo lungometraggio, è tornato alla grande.