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Ingrao: “Ma qualcuno se l’aspettava”

Sorpresi anche i vaticanisti.
Ingrao: “Ma qualcuno se l’aspettava”

di Alessandra D'Acunto12 Febbraio 2013
12 Febbraio 2013

Il giornalista di Panorama Ignazio Ingrao fa luce su alcune delle tante perplessità che oggi, a un giorno dalle dimissioni del pontefice, affollano la mente di un mondo sconcertato. Come lui tanti altri vaticanisti, esperti dei meccanismi di funzionamento della Santa Sede, sono interpellati in queste ore per tentare di capire cos’è successo e ancor di più cosa succederà.

Più di un cardinale ha definito il gesto del Papa “un fulmine a ciel sereno”. Possibile che nessuno, tra i vaticanisti, avesse intuito qualcosa?
“In passato qualcuno aveva ventilato l’ipotesi delle dimissioni di Ratzinger, visto il concreto peggioramento delle sue condizioni di salute. Era stato il pontefice stesso, inoltre, ad aver definito tale possibilità un diritto e un dovere nel libro intervista “Luce del Mondo” del giornalista tedesco Peter Seewald. Ma dopo gli scandali che si è trovato ad affrontare negli ultimi anni di pontificato, l’inaugurazione dell’Anno della Fede e, in ultimo, delle celebrazioni pasquali, nessuno più si aspettava che potesse effettivamente dimettersi.”

Come cambierà, ora, il lavoro dei vaticanisti, se cambierà?
“Certamente cambierà. Ci aspettano settimane di intensità, ancor di più per la velocità che la comunicazione di oggi impone. Un impegno ulteriore che non farà che accrescere dopo l’elezione del nuovo Papa. I primi passi di un pontificato sono sempre qualcosa di grande fascino.”

Cosa pensa dell’affermazione del segretario personale di Giovanni Paolo II “dalla croce non si scende”?
“Io non credo che Ratzinger sia sceso dalla croce. Ha voluto indicare una strada nuova, quella della trasparenza. Non è una fuga, ma un gesto di umiltà. Certamente costituisce un’ipoteca per il futuro che peserà. Ma è anche un modo per attuare quanto stabilito dal Concilio Vaticano II, la capacità di chiedere scusa. Il Papa non è un sovrano assoluto, Benedetto XVI si è fatto portatore di una concezione diversa nella storia della Chiesa.

In un suo articolo del 2011 su “Italianieuropei” ha definito “pedagogico” il pontificato di Ratzinger, a tratti troppo autoreferenziale e poco attento alle urgenze della questione sociale. Cosa si aspetta dal suo successore?
“Il futuro Papa dovrà misurarsi con grandi questioni come la crisi economica, le disuguaglianze nel mondo, la finanza internazionale oltre ai cosiddetti “valori non negoziabili” come il diritto alla vita o le libertà religiose. Tutti aspetti con cui Benedetto XVI aveva cominciato a relazionarsi ma non ha potuto portare a termine i suoi impegni.”

Alessandra D’Acunto

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