Renato Mannheimer, sondaggista e fondatore dell’Istituto ISPO Ricerche, per Lumsanews ha spiegato come interpretare le tendenze di voto espresse nei sondaggi pubblicati fino al 17 settembre.
Che cosa prospettano i sondaggi per le prossime elezioni?
“In questo momento le statistiche danno una vittoria del centrosinistra in tutte le grandi città italiane, con un’indecisione solo su Torino. Se il centrosinistra vincesse anche a Torino sarebbe un vero e proprio “cappotto” per il centrodestra. Ma in ogni caso ci sarà una netta prevalenza del centrosinistra”.
Quanto contano i risultati dei sondaggi pre-elettorali?
“I sondaggi contano nel senso che cercano di prevedere il risultato finale. Bisogna però ricordare che in tutta Europa, persino a Istanbul, nelle grandi città per i sondaggi vince sempre il centrosinistra. Si tratta di un fenomeno sociologico da studiare, perché il pubblico della sinistra si è trasferito dalle periferie ai centri urbani. Non è un fenomeno nuovo, e non influisce poi sugli esiti nazionali che vedono il centrodestra primo nei sondaggi”.
Che peso avranno in sede di scrutinio i voti degli indecisi?
“I voti degli indecisi contano molto, è per questo che i sondaggi hanno difficoltà ad indovinare i risultati. Spesso, però, gli indecisi si distribuiscono come i decisi. Non spostano con certezza le previsioni, ma può capitare effettivamente. È accaduto anche adesso nelle elezioni in Germania, con i cristiano-democratici che hanno sottovalutato il peso del voto di chi ha cambiato idea all’ultimo”.
Ci sono stati cambiamenti nelle intenzioni di voto negli ultimi mesi?
“Sì, ci sono state alcune variazioni nei mesi scorsi. Ad esempio a Milano, quando il centrodestra aveva messo come candidato l’ex sindaco della città Gabriele Albertini, il centrodestra sembrava poter vincere. Poi con la scelta del candidato attuale, Luca Bernardo, si vede meno conosciuto, nelle preferenze è tornato a prevalere il centrosinistra”.