Gli adolescenti sono sempre più preda dello “sleep texting”, l’invio di messaggi quando si è addormentati o sul punto di prendere sonno. Le comunicazioni inviate sono spesso prive di senso logico, con risposte che non corrispondono a quanto domandato, risultando così un motivo di grande imbarazzo per molte persone. L’aggravante è che il mittente non ricorda di aver mai spedito tali testi.
Secondo uno studio condotto negli Stati Uniti e pubblicato dal Journal of American College Health, che ha preso in esame 372 ragazzi della Villanova University, in tanti sono soggetti a questa pratica che ha effetti molto negativi sul sonno.
La maggior parte dei giovani analizzati “non aveva memoria del fatto di aver inviato messaggi o del loro contenuto. Il fatto di non ricordare non è sorprendente, poiché la ricerca sul sonno ha scoperto che le persone che si svegliano dopo aver dormito per più di qualche minuto non sono in grado di ricordare i minuti prima di addormentarsi”, ha dichiarato Elizabeth B. Dowdell, coordinatrice della ricerca.
Il 26,5% del campione esaminato ha riferito di aver mandato messaggi nel sonno, mentre il 72% non ricorda di averlo mai fatto. Gli studiosi sostengono che il fenomeno dello “sleep texting” è legato a un sonno interrotto che, se insufficiente o irregolare, a lungo andare può avere come conseguenze un forte squilibro emotivo, affaticamento e scarsa concentrazione che può influire negativamente sul rendimento scolastico o universitario.
Dai dati della ricerca emerge inoltre che i ragazzi con quattro o più dispositivi tecnologici (per esempio smartphone, tablet, e-reader e laptop) in camera da letto sono più inclini a questa pratica e dormono significativamente meno rispetto a chi possiede meno strumenti elettronici. Si consiglia di spegnere il telefono per contrastare il problema.