La Vanguardia è un giornale catalano storicamente vicino alle richieste autonomiste della regione. Ma da qualche tempo ha una linea editoriale critica verso la Generalitat, e non appoggia l’indipendenza della Catalogna, seppur rispettando chi invece la sostiene. Questo mi spiega Eusebio Val Mitjavila, corrispondente in Italia del quotidiano (ancora) spagnolo.
Qual è la sua lettura della situazione nella vostra regione?
Le dichiarazioni rese ieri da Puigdemont sono confuse e mettono il suo governo in una posizione difficile. E questo all’interno di un quadro già disperato. Le imprese se ne stanno andando. C’è grande paura per i risparmi; particolare scandalo suscita l’abbandono di CaixaBank, che era ormai un’istituzione consolidata per i catalani.
La Generalitat sta sbagliando da anni con la sua campagna indipendentista troppo caliente (ma c’è da dire che sono molto bravi nel farla). L’autonomia catalana è già molto forte, non serviva arrivare fino a questo punto. La regione è economicamente forte, qui si è vissuto bene nonostante la crisi mondiale.
Certamente Madrid ha comunque sbagliato nel valutare correttamente la situazione.
Si arriverà veramente all’indipendenza?
Non credo. Manca un consenso davvero forte perché succeda. E i poteri economici della regione non vogliono arrivarci. Solo se il governo catalano agirà in maniera unilaterale e selvaggia potrebbe accadere, ma la Spagna farà di tutto per evitarlo. In questo senso, potrebbe accadere che il governo di Madrid commetta errori nel voler umiliare gli indipendentisti con la forza.
Secondo lei il tentativo di dialogo promosso da Pablo Iglesias potrebbe avere successo?
Non ce la farà. Iglesias è troppo ambiguo. Ha appoggiato la celebrazione del referendum per calcoli elettorali, perchè sa che non arriverà mai al potere senza i voti dei catalani. Non è credibile nel suo porsi come mediatore.
Più in generale, ogni tentativo di dialogo è destinato a fallire finchè Barcellona non ritira del tutto la dichiarazione di indipendenza proclamata a metà ieri.