Non si fermano gli scontri in Siria tra l’esercito regolare e i ribelli jihadisti filoturchi. Dopo aver conquistato Aleppo con il suo aeroporto, i combattenti sono entrati ad Hama. Intanto nella città di Damasco il presidente Assad ha accolto il ministro degli Esteri iraniano Araghchi con l’obiettivo di ribadire il sostegno di Teheran contro il terrorismo. Il ministro iraniano ha fatto sapere che “Se il governo siriano chiederà all’Iran di inviare forze in Siria, studieremo la richiesta”. Secondo quanto riportato da fonti vicine alle milizie siriane, un contingente dell’Iran sarebbe giunto in Siria dall’Iraq per dare manforte alle forze dell’esercito di Assad.
Ad aiutare Assad non c’è solo l’Iran ma anche la Russia che ha ripreso i bombardamenti su Aleppo.
Inoltre, il presidente russo Vladimir Putin ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo turco Recet Tayyip Erdogan, al quale ha detto che occorre “fermare rapidamente l’aggressione terroristica contro lo Stato siriano da parte di gruppi radicali”.
Padre Firas Lutfi, frate minore per molti anni ad Aleppo, ora guardiano e parroco di Damasco, ha fatto sapere che “I ribelli avanzano mentre Aleppo è caduta in meno di 24 ore, senza che fosse nessuna resistenza, nemmeno presso i commissariati di polizia o i centri di intelligence”. Secondo quanto riportato dall’Osservatorio siriano per i diritti umani, i ribelli sono sempre più vicini alle porte della città mentre gli scontri si fanno sempre più intensi. Tantissime le persone sfollate.