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Siria, ucciso prete gesuita a Homs

di Alessandra Aurilia08 Aprile 2014
08 Aprile 2014

Padre Frans van der Lugt, gesuita olandese di 72 anni, è stato ucciso questa mattina a Homs, nella Siria centrale. Stando a fonti locali, il gesuita sarebbe stato trascinato all’alba all’esterno della chiesa di Bustan ad Diwan, picchiato e in seguito freddato con colpi da arma da fuoco da parte di almeno un uomo incappucciato. Secondo l’agenzia ufficiale siriana Sana, il delitto potrebbe essere attribuito a un gruppo terroristico ancora imprecisato. Sono attualmente in corso le ricerche per identificare l’assassino (mancherebbe ancora un chiaro identikit per l’“uomo incappucciato”), mentre gli insorti di Homs si dichiarano totalmente estranei al delitto.
«Muore un uomo di pace – ha commentato padre Federico Lombardi, gesuita e direttore della sala stampa vaticana – che con grande coraggio ha voluto rimanere fedele, in una situazione estremamente rischiosa e difficile, a quel popolo siriano a cui aveva dedicato da lungo tempo la sua vita e il suo servizio spirituale».

La notizia del brutale assassinio di padre Frans arriva a pochi giorni da quella del rapimento di due sacerdoti di Vicenza, don Giampaolo Marta e don Gianantonio Allegri, e di una suora canadese, avvenuto nella notte fra venerdì 4 e sabato 5 aprile a nord del Camerun, ad opera di uomini armati. Ad averlo rivelato una fonte della diocesi di Vicenza, secondo la quale i responsabili del sequestro potrebbero essere terroristi islamici di Boko Haram, attivi a nord della Nigeria.

Risulta intanto ancora disperso il gesuita romano Paolo Dall’Oglio, rapito lo scorso luglio a Raqqa, nel nord della Siria, dai ribelli dello “Stato Islamico dell’Iraq e del Levante”, gruppo islamista vicino ad al Qaeda. Dall’Oglio era noto in Siria per aver rifondato negli anni Ottanta il monastero cattolico siriaco Mar Musa (Monastero di san Mosè l’Abissino), situato nel deserto a nord di Damasco, e per aver manifestato, negli ultimi anni, contro il regime al potere nella capitale siriana. Il 12 giugno 2012 le sue idee lo avevano condotto all’espulsione dal Paese – in cui aveva vissuto per 30 anni – ma in seguito il gesuita era tornato nei territori siriani del Nord controllati dai ribelli. È proprio lì che nove mesi fa se ne è persa ogni traccia.

Alessandra Aurilia

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