Non c’è pace nè tregua nella parte occidentale di Ghuta, in Siria. Il regime oltre a continuare i bombardamenti sul territorio, ha anche bloccato buona parte degli aiuti umanitari provenienti dall’Organizazzione Mondiale della Sanità (Oms), attesi dallo scorso novembre.
Il tragico bilancio di almeno 80 civili uccisi e altri 300 feriti fra cui anche donne e bambini. I raid aerei infatti non si sono fermati neanche il giorno dell’arrivo degli aiuti. A riferirlo è l’Ondus (Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria), mentre Sajjad Malik, rappresentante dell’Unhcr in Siria, ha fatto sapere su Twitter che gli aiuti “hanno lasciato Duma dopo 9 ore”.
Un ritardo che aggrava la già complessa situazione, dove i vari leader internazionali stanno intervenendo. L’amministrazione Trump sta prendendo in considerazione un’azione militare contro il regime siriano come risposta alle notizie sull’uso reiterato di armi chimiche: a scriverlo è il Washington Post, secondo cui fonti ufficiali “fanno ipotizzare un secondo attacco Usa contro il presidente Bashar Al Assad in meno di un anno”.