Siria sempre più nel caos. La violenza non guarda più in faccia né uomini né cose: i siti archeologici più importanti del paese Ebla e Palmyra e altri tesori hanno subito, ormai, danni irreparabili. E mentre le ricchezze del paese bruciano, Al Qaida dichiara di voler instaurare lo Stato islamico, accendendo altre polemiche. Il Fronte al-Nosra, uno tra i principali movimenti tra i ribelli siriani, è la branca di Al Qaida in Iraq e ha come obbiettivo l’instaurazione di uno Stato islamico in Siria. A dirlo è stato Abu Bakr al-Baghdadi, leader dell’organizzazione terroristica, in un comunicato diffuso sui siti web islamici. «È giunto il momento di proclamare al mondo intero che il Fronte al-Nosra non è che una branca dello Stato islamico in Iraq», si legge in un comunicato in cui al-Baghdadi annuncia che le due organizzazioni si sono di fatto federate. Fino a questo momento, prima del coming out, il Fronte al-Nosra era solo in odore di essere legato ad Al -Qaida: inizialmente conosciuto per l’organizzazione di attentati suicidi, si è successivamente trasformato in una milizia armata schieratasi a fianco dei ribelli siriani contro il regime del presidente Bashar al Assad; dallo scorso dicembre il gruppo è stato inserito nell’elenco delle organizzazioni considerate come terroristiche dagli Stati Uniti.
Al-Baghdadi si è detto disposto ad allearsi ad altri gruppi jihadisti siriani «a condizione che la Siria, e in suoi cittadini, vengano governati secondo i precetti di Allah». Ma le milizie siriane hanno preso le distanze dal Fronte al-Nosra – con cui Al Qaida in Iraq ha annunciato oggi ufficialmente il legame – ammettendo tuttavia che a volte esiste un coordinamento “tattico” sul terreno con i jihadisti. Il portavoce del Les, Libero Esercito Siriano, Luai Meqdad ha ribadito di «non condividere l’ideologia di al-Nosra».
«Nessuno ha il diritto di imporre ai siriani la forma di governo, i siriani andranno alle urne per scegliere i propri dirigenti politici: il nostro obbiettivo è chiaro, rovesciare il regime per instaurare uno Stato democratico». Intanto sale drammaticamente il numero delle vittime. Secondo l’Osservatorio siriano solo ieri sono 119 vittime. È il maggior numero dei morti dal giorno nero del massacro di Aleppo, quando si registrarono in una sola giornata quarantasei vittime.
Il mondo, però, non sta fermo a guardare. Oggi la radio militare israeliana ha annunciato che il Segretario alla Difesa Usa, Chuck Hagel, sarà in visita in Israele il prossimo 21 aprile, su invito del ministro della Difesa israeliano Moshe Yaalon. La radio militare ha precisato che i due ministri discuteranno del programma nucleare iraniano e delle conseguenze della guerra civile in Siria.
Leonardo Rossi