Li costringeva a mangiare usando la forza, chiudendogli il naso per fargli aprire la bocca. Questo tipo di violenza, insieme ad altre, sono costate il carcere a una cinquantaduenne di Siena, che aveva organizzato un asilo nido domiciliare per bambini fra i 6 mesi e i 3 anni. Per la donna l’accusa è di maltrattamenti familiari e conviventi.
Due giorni fa, dopo la denuncia di due mamme che avevano notato agitazione e disturbi nel sonno dei figli, i carabinieri sono intervenuti con un blitz a casa della donna, interrompendo “un ulteriore grave episodio”: l’educatrice aveva appena messo per punizione in terrazza, al freddo, una bimba in un passeggino. I pianti della piccola, sentiti anche dalla strada, avevano richiamato l’attenzione dei passanti.
Durante la perquisizione, gli inquirenti hanno trovato una fascia in materiale sintetico, probabilmente usata per immobilizzare i bambini, realizzata appositamente dalla donna.
Le accuse nei suoi confronti sono state confermate da alcune intercettazioni ambientali e dalle immagini di telecamere sistemate dai militari, nonché dalla confessione di una sua ex collaboratrice, che avrebbe rivelato che in quel nido venivano usate “procedure educative poco ortodosse”.
La donna, che si è scoperto avere precedenti penali per maltrattamenti in famiglia, è stata prima portata nel carcere di Sollicciano di Firenze, e poi messa agli arresti domiciliari dopo la convalida del fermo da parte del gip Alessandro Buccino Grimaldi.
I militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Siena stanno ora verificando la regolarità amministrativa del nido domiciliare per accertare che la struttura allestita fosse autorizzata dalle autorità competenti.