HomeCronaca Si ferma il Trasporto locale, caos e disagi nella Capitale

Si ferma il Trasporto locale, caos e disagi nella Capitale

di Carlo Di Foggia02 Ottobre 2012
02 Ottobre 2012

Giornata nera per la mobilità urbana della Capitale. Da stamane infatti, parte lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale, proclamato per l’intera giornata, per protestare contro il mancato rinnovo del contratto. Fermi dalle 8.30 bus, tram e metro fino alle 17. La protesta riprenderà poi alle 20 e terminerà a fine servizio. Stop anche alle ferrovie metropolitane e alle tratte Roma-Lido, Termini-Giardinetti e Roma-Viterbo. I disagi coinvolgeranno anche i pendolari del Lazio dove si fermeranno i bus extraurbani della Cotral. Traffico in tilt già dalle prime ore, con il comune che ha deciso nella serata di ieri di lasciare aperti i varchi dello Ztl per tutta la giornata per evitare la paralisi del centro storico. Prevista un’alta adesione: ieri le segreterie nazionali del settore trasporti di Cgil, Cisl e Uil hanno diramato un comunicato congiunto per denunciare lo stallo della trattativa.

«È un contratto che non si rinnova dal 2007, inevitabile fare pressioni» ha spiegato ieri il leader della Cgil, Susanna Camusso. «Il Governo ha alzato le accise per sostenere il trasporto pubblico ma quei soldi non si sono mai visti ed è peggiorato il servizio». La decisione di proclamare lo sciopero generale fa seguito alla protesta di quattro ore del 20 luglio scorso. Da più di due mesi – denunciano i sindacati -, nonostante la minaccia di bloccare il Tpl in tutto il paese, non è stata registrata nessuna svolta alla vertenza. «Chiuderla in tempo comporterebbe il consolidamento del processo verso il nuovo Contratto nazionale della Mobilità, elemento fondamentale di stabilità per il risanamento ed il rilancio del settore», ha proseguito Camusso. «Bisogna tagliare società ed accorparle realizzando un sistema integrato del trasporto pubblico anche sul fronte tariffario. Solo così si tagliano spese, tanti consigli di amministrazione, che non servono e costano».

E le proteste continueranno. Come del resto è avvenuto negli ultimi anni. Secondo le associazioni dei consumatori italiane aderenti a Casper-7 (Assoutenti, Casa del Consumatore, Codacons, Codici, Confconsumatori, Movimento difesa del cittadino, Unione nazionale consumatori), dal 2007 le ore di sciopero nel settore dei trasporti sono cresciute del 55%, e solo nel 2011 aerei, treni, navi, mezzi di trasporto pubblico sono rimasti fermi complessivamente per 6.060 ore. Numeri imponenti, difesi però oggi dal Garante degli scioperi, Roberto Alesse, con una lettera pubblicata sulle pagine del Corriere della sera. “Lo sciopero non è un’arma spuntata, ma uno strumento importante per le rivendicazioni dei lavoratori – scrive il presidente dell’autorità di garanzia – ce la sentiamo poi di affermare che senza di esso le condizioni contrattuali dei lavoratori sarebbero ugualmente salvaguardate?».

Ma non c’è solo lo sciopero – che coinvolge tutte le principali città italiane – a mettere in imbarazzo il trasporto pubblico capitolino. Secondo indiscrezioni pubblicate oggi dal quotidiano Il Messagero,  la magistratura lavora ad un allargamento dell’inchiesta sulla Parentopoli nelle municipalizzate romane. Oltre alle 46 assunzioni tra parenti, amici ed esponenti politici locali – costate l’iscrizione al registro degli indagati per sette dirigenti di Metro Spa e Trambus Spa e per l’assessore all’Ambiente Marco Visconti – i pm hanno da tempo aperto un nuovo fascicolo per far luce su alcuni appalti sospetti assegnati a ditte esterne, in alcuni casi risultate addirittura irregolari. E come se non bastasse, ieri è stata una giornata infernale per pendolari e turisti della metro A, dove un treno guasto alla stazione di Barberini ha bloccato l’intera linea causando ritardi di oltre 50 minuti. E oggi lo sciopero.

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