Il terremoto è stato avvertito anche a Roma e dintorni. I vigili del fuoco e i tecnici del Miur stanno effettuando alcuni sopralluoghi che interessano soprattutto molte scuole della capitale, ma anche alcuni edifici privati. Molte sono state le chiamate arrivate alla sala operativa per interventi o consigli dopo le scosse.
La preoccupazione riguarda soprattutto i plessi scolastici, da cui ieri sono partite un centinaio di richieste d’intervento, dalle materne alle superiori. Molti erano già fatiscenti e si sono temuti problemi di stabilità, altri hanno registrato crepe nei muri o nei cornicioni, che hanno reso impraticabili molti locali tra classi e archivi.
E così il falso tweet della Raggi, poi smentito, che annunciava la chiusura delle scuole a Roma, si è trasformato in realtà con gli studenti che sono stati lasciati uscire o i genitori che sono venuti a riprendere i bambini ancora scossi dalla paura.
L’assessore all’urbanistica Berdini, all’indomani della tragedia di Amatrice, aveva indicato in circa 1400 il numero dei complessi scolastici da controllare in tutte le zone della città attraverso uno speciale pool antisismico.
Le ricognizioni hanno riguardato dal Karol Wojtyla alla Giustiniana a quello di via Merope a Torre Angela, dai licei Machiavelli e Newton alla primaria Manfredi di Case Rosse, l’elementare M. Kolbe sulla casilina e l’istituto comprensivo di via di Rocca Cencia. Chiusure anche a Monteporzio Catone e ai Castelli. Alcuni anche i falsi allarmi dettati dalla paura. Sono state inoltre effettuate verifiche sui siti archeologici, che poi hanno regolarmente aperto.