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Ancora una tragedia dell’ immigrazione: dopo una rissa su un barcone un gruppo di musulmani getta in mare dodici cristiani. 15 arresti

di Samantha De Martin13 Aprile 2015
13 Aprile 2015

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Il lungo e drammatico elenco che racconta il dramma dei migranti attraverso le sanguinose rotte del Mediterraneo si accresce di altre vittime. Una nuova tragedia dell’immigrazione si è consumata, questa mattina, nel Canale di Sicilia: al culmine di una rissa per motivi religiosi, nove cristiani sono stati getatti in mare da un gruppo di compagni di traversata, musulmani. In quindici sono stati fermati dalla Squadra mobile di Palermo e tra loro c’e’ anche un minorenne. Secondo quanto ricostruito in base alle testimonianze di altri profughi, sul barcone sarebbe scoppiata una rissa per motivi religiosi e i musulmani hanno sopraffatto i cristiani e li hanno scaraventati fuori bordo. La polizia avrebbe raccolto “dichiarazioni coerenti”, si apprende da fonti giudiziarie, e ci sarebbero anche riconoscimenti fotografici di alcuni degli indagati. Un rapporto e’ stato consegnato stamattina al procuratore aggiunto Maurizio Scalia.
La Procura ha adesso 48 ore di tempo per chiedere la convalida dell’arresto. I 15 fermati fanno parte di uno dei tre gruppi di profughi sbarcati ieri a Palermo con tre diversi navi che li avevano soccorsi nel Canale di Sicilia. I fermati, di nazionalita’ ivoriana, maliana e senegalese, sono accusati di omicidio plurimo aggravato dall’odio religioso. A loro carico ci sono dichiarazioni di profughi nigeriani e ghanesi, che facevano parte dello stesso gruppo sbarcato nel porto di Palermo ieri mattina con la nave mercantile “Ellensborg”. I testimoni, molti in lacrime, hanno raccontato di essere scampati all’odio dei loro compagni. Si erano imbarcati il 14 aprile su un gommone, partito dalle coste libiche e stipato di 105 persone, in prevalenza senegalesi e ivoriani.
Durante la traversata, i nigeriani e i ghanesi, in minoranza a bordo, sarebbero stati minacciati di morte e di essere abbandonati in acqua, da una quindicina di uomini di nazionalita’ ivoriana, senegalese, maliana e della Guinea Bissau. Il motivo del risentimento: il credo religioso cristiano delle vittime. Dodici nigeriani e ghanese sono stati gettati tra le onde, i superstiti si sarebbero salvati formando anche una vera e propria catena umana. Intanto cinque dei 586 immigrati sbarcati questa mattina a Trapani con la nave “Foscari” della Marina militare hanno sostenuto di essere i soli superstiti di un naufragio in cui sono morti 40 loro compagni. I profughi, due dei quali hanno dichiarato di essere della Nigeria, uno del Niger e due del Ghana, hanno raccontato di far parte di un gruppo di 45 persone, salpato dalla Libia su un gommone che si e’ rovesciato dopo poche ore di navigazione.

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