A Mediaset forse non bastava l’Oscar al Miglior Film Straniero vinto da “La grande bellezza” (prodotto da Medusa Film), lo scorso lunedì 3 marzo a Los Angeles, e così l’ultimo successo di Paolo Sorrentino si è aggiudicato anche il record di introiti pubblicitari grazie alla messa in onda del film nella prima serata di ieri.
Sono stati quasi 9 milioni gli italiani che ieri si sono sintonizzati su Canale 5 per poter giudicare in prima persona il film che ha riportato l’Oscar in Italia dopo quindici anni. Dall’altissimo livello di ascolti (il 36,11% di share), Mediaset ha ricavato oltre due milioni di euro in incassi pubblicitari, record assoluto per una pellicola trasmessa sulle reti di Berlusconi, come attesta MilanoFinanza.
E dire che gli spettatori la pubblicità non se l’aspettavano neppure. Ieri infatti Linkiesta.it aveva dato la notizia che Canale5 avrebbe eccezionalmente rinunciato agli introiti da advertising per regalare agli italiani la possibilità di gustarsi il film più premiato dell’anno senza alcuna interruzione. A detta del sito, una fonte interna alla famiglia Berlusconi, protetta da anonimato, avrebbe persino spiegato le motivazioni di tale scelta: trovandosi con un fatturato sul prime time di Canale 5 inferiore dello 0,6% rispetto all’obiettivo previsto per giugno, Mediaset avrebbe fatto la scelta commerciale, più che economica, di invogliare lo spettatore a sintonizzarsi sui suoi canali e raggiungere così i numeri di share necessari, mettendo così in sicurezza i ricavi senza essere costretti a pagare eventuali penali agli investitori pubblicitari.
Si parlava di una rinuncia di circa 800mila euro di introiti in cambio di un buon risultato in termini di ascolti e invece Mediaset ha ottenuto ottimi numeri di share e intascato più del doppio del ricavo previsto perché le interruzioni pubblicitarie gli italiani se le sono sorbite come al solito.
E intanto a piangere sono gli esercenti delle sale che hanno deciso di riproporre “La grande bellezza” dopo la vittoria oltreoceano. Secondo Anec, Anem, Fice Acec, la scelta editoriale del Gruppo Fininvest ha penalizzato “l’ulteriore sfruttamento dell’opera all’interno della filiera audiovisiva”, considerando che finora il riscontro di pubblico continuava ad essere buono e che l’effetto Oscar avrebbe sicuramente aumentato il numero dei biglietti venduti. Sarà ancora così dopo che chi era interessato al film ha avuto la possibilità di vederlo comodamente e gratuitamente a casa?
Corinna Spirito