La speculazione edilizia ha fatto l’ennesima vittima: il casale – chimata “Fazenda” – e i terreni occupati in via Boccea 506 sono stati sgomberati dalle forze di polizia. Per dieci giorni il comitato “Casa per tutti” ha ridato vita a una struttura altrimenti abbandonata e destinata alla speculazione edilizia.
Secondo il piano urbanistico del municipio XVIII, questo antico casale circondato dal verde lascerà il posto a quattro palazzine residenziali. Dunque, nonostante i 50-60mila stabili sfitti, a Roma si continua a costruire facendo fare affari ai cosiddetti “palazzinari”.
Grazie al comitato “Casa per tutti” questo stabile ospitava ben 20 nuclei familiari: giovani precari e ragazze madri in difficoltà.Erano state allestite delle stanze per l’aggregazione sociale, dove per esempio si poteva studiare oppure stare semplicemente in compagnia con i propri amici. Addirittura in altre si tenevano lezioni di kung-fu, il tutto svolto senza scopo di lucro, il solo spirito che animava queste iniziative era quello sociale.Il verde che circonda il casale era stato preparato alla semina, infatti, “Casa per tutti” si apprestava a dar vita a una piccola cooperativa sociale, sempre senza lucro.
Infine, a Pasquetta si è tenuta una festicciola la quale ha ospitato la bellezza di 350 persone, segno evidente che il quartiere e il vicinato hanno apprezzato l’iniziativa e, infatti, molta è stata la solidarietà espressa nei confronti del comitato dopo lo sgombero delle forze dell’ordine.Ora non è rimasto nulla, l’orto non c’è, e le lezioni di kung-fu non si tengono più. In generale, tutte le iniziative che prima creavano aggregazione sociale hanno lasciato il posto all’ennesima colata di cemento
Paolo Costanzi
