Erano a Roma nel quadrante sud da 30 anni, “realizzate in palese violazione di regolamenti edilizi, vincoli paesaggistici, ferroviari e archeologici”. Così Virginia Raggi descrive le otto sfarzose villette del clan Casamonica che stamattina sono state sgomberate, con l’impegno di “ben 600 uomini della polizia locale”. La sindaca Virginia Raggi è accorsa sul posto, in via del Quadraro (VII Municipio), durante le operazioni, ed è stata poi raggiunta dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Negli edifici erano presenti circa 40 persone. Le ville, che verranno abbattute presto, erano state costruite in totale abuso edilizio, in qualche caso inglobando interi tratti del secolare acquedotto Felice. “In un territorio che era stato sottratto allo Stato”, al quale il clan si era sostituito, “con la costituzione di una sorta di stato parallelo”, ha continuato Virginia Raggi contrassegnando oggi come “data storica”. All’interno delle Villette sono stati trovati stupefacenti, probabilmente cocaina, e per questa ragione un uomo è stato fermato.
“Piano piano stiamo riportando pezzi di città alla legalità. È un bel segnale per Roma, non è il primo e non sarà l’ultimo. Le regole tornano ad essere rispettate. Non sono entrato nelle villette ma da quello che si vede è emerso lo spazio abbondante occupato e lo sfarzo alle spalle degli altri. La pacchia è finita”, ha dichiarato Salvini. Nicola Morra, presidente grillino della Commissione parlamentare antimafia, ha aggiunto “Il buongiorno si vede dal mattino, altre amministrazioni comunali prendano coraggio”.
La decisione di sgomberare quegli edifici era stata pianificata già 10 mesi prima. “Nonostante le pratiche per l’abbattimento fossero in alcuni casi già concluse, nessuno procedeva” ha reso noto la Raggi.