Cvc Capital Partners punta alla Serie A. Il fondo britannico, sembra essere interessato a mettere le mani sui diritti della massima serie del calcio italiano per dieci anni, a partire dal 2021 (quando scadranno i contratti con le pay-tv) con la costituzione di una newco, che si sostituirebbe alla Lega e alle società nella trattativa con i broadcaster.
In Italia, il fondo di investimento inglese si è inserito nel settore farmaceutico ed ha comprato Sisal. In passato ha investito sul campionato di Formula 1 e adesso sul Sei Nazioni di rugby. Gestisce asset per oltre 50 miliardi di dollari e vanta più di 300 investitori provenienti da tutto il mondo: è la decima società del pianeta per investimenti in questo campo.
Secondo Il Sole 24 Ore, la società britannica sarebbe interessata a una quota di minoranza dei diritti, valutata 1,6 miliardi di euro. Bloomberg parla invece di circa due miliardi di euro, per una quota del 20% e dunque una valutazione dei diritti della Serie A pari a circa dieci miliardi per dieci anni.
La proposta arriva in un momento di crisi a seguito dell’emergenza del Coronavirus, con il braccio di ferro tra Lega Calcio, Sky, Dazn e Img per il pagamento dell’ultima tranche dei diritti televisivi della stagione in corso. Nessuno delle tre emittenti private ha versato l’ultima rata bimestrale di questa stagione, 223 milioni complessivi.
Sky ha prospettato una riduzione dei pagamenti proporzionale in base a vari scenari, da 120 milioni di euro fino a 255 milioni nel caso di sospensione definitiva del campionato, da scontare sui 790 milioni di euro che la Tv privata dovrà pagare nella prossima stagione. L’Assemblea di Serie A, di contro, ha ribadito lo scorso 1° maggio, nel corso della sua ultima riunione, di non voler concedere sconti ai titolari dei diritti Tv.
Paolo Dal Pino, presidente della Lega Calcio Serie A, vorrebbe “accelerare la trasformazione della Lega Serie A in una media company competitiva su scala internazionale”, ritenendo necessario “sconvolgere il meccanismo attuale che è passivo e probabilmente fa perdere delle opportunità”.
Il veicolo in cui far confluire i diritti potrebbe essere individuato in Lega Servizi, società controllata dalla stessa Lega Serie A e chiamata a valorizzare i diritti Tv passando prioritariamente per i bandi previsti dalla Legge Melandri.
Cvc starebbe dunque discutendo con Dal Pino e con l’a.d. della Lega Luigi De Siervo. Ci sarebbero ancora parecchi punti da definire, ma nelle prossime settimane il fondo potrebbe presentare un’offerta definita. Nonostante le indiscrezioni, la risposta che arriva dalla Lega Calcio è un secco “no comment”.
Resta da capire se il futuro dei diritti Tv avrà dunque in parte il volto di Cvc. Quel che è certo è che, assieme a Blackstone, i fondi internazionali hanno iniziato a muoversi per provare a sfruttare l’occasione, accentuata dalla pandemia e dalla conseguente necessità dei club di Serie A di avere certezze sugli incassi delle prossime stagioni.