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Serie A divisa se ripartire
oppure fermare il campionato
"Ho sentito pareri diversi"

Il centrocampista Verona Matteo Pessina

è intervenuto stamattina a Radio Anch'io

di Alessandro Rosi11 Maggio 2020
11 Maggio 2020

Gli spogliatoi della Serie A sono chiusi, ma al loro interno i giocatori sono già divisi. “Ho sentito pareri discordanti tra i calciatori sulla ripartenza”, così Matteo Pessina, centrocampista del Verona, ai microfoni di Radio Anch’io lo sport. “C’è chi vuole e chi no”, prosegue Pessina, “a me piacerebbe ripartire, ma devono mettere in campo tutte le misure di sicurezza necessarie”.

A Radio Anch’io lo sport è intervenuto anche il direttore generale della Fiorentina Joe Barone. “Le cinque sostituzioni? Sono contrario a cambiare le regole in corsa. In questo periodo i giocatori sono già sottoposti mentalmente a forte stress per tutte le voci che si rincorrono”.

Rimangono ancora dubbi su quando (e se) ripartirà la Serie A. La UEFA ha fissato il termine: finire il campionato obbligatoriamente entro il 3 agosto. E questo vuol dire che il massimo campionato italiano, per disputare le 13 giornate mancanti, dovrà ricominciare a giocare al più tardi il 22 giugno. Ma il calcio italiano è in ritardo.

Se Germania, Spagna, Inghilterra hanno stabilito da tempo i protocolli di sicurezza, in Italia ancora non c’è. Il parere del Comitato tecnico-scientifico della Protezione civile, che sta valutando il nuovo protocollo sanitario presentato dalla Figc lo scorso giovedì, era atteso per ieri, ma ancora non si hanno notizie.

A rallentare le operazioni ha contribuito il freno posto da alcuni club, contrari alla ripartenza. Spal, Brescia, Torino, Sampdoria, Udinese, Bologna e Fiorentina si erano detti contrari a iniziare il campionato. Ora, però, prevale il timore di controversie giudiziarie con le televisioni che detengono in diritti delle partite. In realtà, sotto questo punto di vista, il contratto tra Lega e pay tv è blindato: il bando dei diritti tv prevede che, in caso di interruzione del campionato per cause di forza maggiore, la cifra è comunque dovuta.

Per sapere se la Serie A ripartirà, questa settimana sarà decisiva. La Federcalcio dovrà riunire il congresso che era previsto per venerdì 8 maggio (poi annullato), mentre il 13 maggio la Lega di Serie A ha già fissato un’assemblea straordinaria dove si parlerà di diritti tv e anche del campionato. Di nuovo si scontreranno i vari club: chi come la Lazio di Lotito vuole andare avanti perché sogna di vincere il campionato e chi invece non ha alcun interesse perché non ha più nulla da chiedere alla stagione. Nessuno però, finché non sarà chiarita la questione dei diritti tv, spinge per finire il campionato: perché c’è il rischio di perdite economiche significative (da aggiungersi a quelle del mancato incasso di biglietti e di sponsor).

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