“Temete l’ira dei giusti”. Duro l’attacco del segretario leghista Mattteo Salvini nei confronti della magistratura. Il vicepremier ha commentato a caldo la sentenza del Tribunale del riesame di Genova, che ha dato il via libera al sequestro dei fondi della Lega, accogliendo il ricorso della procura. 49 milioni di dollari la cifra stimata per rimborsi elettorali non dovuti tra il 2008 e il 2010.
“Sono tranquillo, – ha continuato il Ministro dell’Interno – è una vicenda del passato. Gli avvocati facciano le loro scelte: se vogliono toglierci tutto facciano pure, gli italiani sono con noi”. Il premier Giuseppe Conte si è detto preoccupato per il futuro della Lega, intervenendo in difesa di Salvini. “È difficile fare politica senza risorse. In questo modo, – ha spiegato Conte – si preclude a un partito la possibilità di svolgere il suo lavoro”.
Il Pd non lascia attendere le sue reazioni. L’ex premier Matteo Renzi, ospite ad Agorà su Rai3, ha definito quello attuale un governo di ladri, “con la Lega che ha rubato 49 milioni, e di bugiardi, con Toninelli che mente tutti i giorni agli italiani su Autostrade.”
Il segretario del partito Maurizio Martina ha invitato la Lega a restituire i soldi che spettano agli italiani: “Le sentenze si rispettano e Salvini non è diverso da un comune cittadino”.
Nel frattempo è saltato anche l’incontro tra il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti e il presidente dem Matteo Orfini, previsto per questo pomeriggio alla Festa de l’Unità di Ravenna.
Sulla vicenda si smarca il fondatore della Lega Umberto Bossi: “Colpa mia? Non è vero”. A chi gli attribuisce le responsabilità dei 49 milioni, Bossi risponde che all’epoca della sua guida della Lega, i conti erano tutti in regola, invitando a controllare i bilanci del partito.
“È chiaro che cercano di metterci i bastoni fra le ruote. E l’accusa di sequestro di persona, e l’abuso d’ufficio, e il sequestro dei conti… mi sembra che si stia esagerando. È evidente che qualcuno non si rassegna al fatto che Salvini sia al governo – ha tuonato Salvini – È un processo politico. Casi del genere sono già successi in Turchia”.