Nell’aula di Strasburgo Matteo Renzi , accompagnato dal ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ci mette cuore e anima nel discorso che ha dato il via al semestre di presidenza italiana della Ue, i: ”La vera sfida di questo semestre è ritrovare l’anima dell’Europa”. “Noi non chiediamo di cambiare le regole, ma diciamo però che rispetta le regole anche chi si ricorda che abbiamo firmato insieme il patto stabilità e crescita. La richiesta di crescita come elemento fondamentale della politica economica europea serve all’Europa e anche all’Italia: senza crescita l’Europa non ha futuro”.Renzi spiega anche che “nel nostro semestre noi non abbiamo paura di dire che la politica ha una dignità, ecco perché qui non c’è l’Italia che chiede scorciatoie ma con coraggio e orgoglio offre la disponibilità a fare la propria parte”.
Poi Renzi, quasi a segnare un parallelo tra Italia e Grecia cita l’ Odissea e, in particolare Telemaco, il figlio di Ulisse. “Oggi in Europa – dice tra applausi scorscianti – c’è una generazione nuova che ha il dovere di riscoprirsi Telemaco, di meritare l’eredità” dei padri dell’Europa. “Io non ero nemmeno maggiorenne quando c’è stata Maastricht”, ha premesso il premier. “Noi non vediamo il frutto dei nostri padri come un dono dato per sempre, ma una conquista da rinnovare ogni giorno”.
Renzi ha invitato a “non solo a ragionare sulle questioni economiche, su cui ci faremo sentire, ma a riscoprirsi eredi e il diritto di chiamarci eredi e dire che assicureremo un domani a questa tradizione”.Prima dell’atteso discorso nell’aula dell’europarlamento, Renzi ha incontrato gli eurodeputati italiani. ”La parola chiave, la cifra italiana del semestre, dovrà essere coraggio e orgoglio”, ha detto il premier. “Il governo è convinto che mai come ora c’è bisogno di un’Italia che non viene in Europa a chiedere o rivendicare ma a portare il peso di una storia straordinaria e un futuro all’altezza del passato.Renzi ha poi fatto i ”complimenti e in bocca al lupo a tutti gli eletti. La competizione è stata dura e accesa e chi è qui ha preso un sacco di voti di preferenza e merita rispetto, stima e in bocca al lupo. Poi nel merito avremo da discutere e cose su cui non essere d’accordo”.Via twitter, intanto, è arrivato il benvenuto del presidente dell’Europarlamento Martin Schulz ha dato il benvenuto, a Renzi e alla presidenza italiana.
I prossimi sei mesi, almeno sul piano dell’immagine, apriranno molti spazi per affrontare il dramma dei migranti nel Mediterraneo.Su questo tema l’Italia ha ricevuto finora dall’Ue solo rassicurazioni e proclami, rimanendo di fatto sola ad affrontare l’emergenza. Ora va colto l’attimo per fare di più, per passare ai fatti: in questo senso c’è già una saldatura con la Francia per rafforzare Frontex e affidare il pattugliamento del Mediterraneo ad una flotta europea. Certo è che l’emergenza non si può risolvere solo rinforzando le frontiere.Altri interventi sarebbero necessari per tamponare i conflitti che alimentano il dramma umanitario, ma per arrivare a tanto l’Ue dovrebbe avere un’identità e un politica internazionale comune sulle quali Renzi non può certo fare affidamento. Lo stesso vale per i temi dell’economia, a partire dalle interpretazioni rigoriste del Patto di Stabilità e del Fiscal Compact, temi sui cui Renzi si è pronunciato più e più volte e che non mancherà di richiamare nel suo discorso. Il semestre europeo sarà una vetrina per il “comunicatore” fiorentino dove rilanciare la sua “vision” di un’Europa flessibile e solidale: l’obiettivo sarà quello di compattare i moderati che mal sopportano il rigore tedesco, magari agganciando anche lo schieramento degli euroscettici.
Raffaele Sardella