Seimilatrecentosessanta: è il numero dei circoli del Partito Democratico sparsi sul territorio italiano e che serviranno, fino al prossimo 2 aprile, per l’elezione del prossimo segretario del principale partito di centrosinistra. I candidati sono l’ex premier e segretario uscente, Matteo Renzi, il Governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, ed il Ministro della Giustizia in carica Andrea Orlando.
Dopo la scissione, che ha visto esponenti di spicco come Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani fondare la loro corrente, il Movimento Democratico e Progressista, nel grande partito del centrosinistra è ancora Matteo Renzi ad apparire come il più accreditato a divenire il prossimo segretario. Un ritorno al passato recente per l’ex sindaco di Firenze, che abbandonò la segreteria lo scorso 19 febbraio per cercare di ricucire lo strappo con la minoranza Dem. Invano, dato che proprio il giorno successivo alle dimissioni di Renzi si consumò la scissione.
E mentre l’affluenza degli iscritti si attesta intorno al 60%, Renzi dovrebbe avere un gradimento altissimo: il renziano Lorenzo Guerini indica il 61% di voti per l’ex segretario, affiancato dai ministri dei Beni Culturali Dario Franceschini e dell’agricoltura Maurizio Martina.
Secondo dati ufficiosi e parziali del sito YouTrend, Renzi raggiungerebbe addirittura il 67,5%. In netto recupero, in seconda posizione, il Guardasigilli Andrea Orlando, che otterrebbe quasi una preferenza su quattro, il 26,1% dei voti. Chiude il trittico dei candidati Michele Emiliano, con appena il 6,3% dei consensi. “Arriverò terzo”, ha già ammesso lo stesso magistrato, che punta con decisione sui circoli PD del sud Italia, molti dei quali ancora non si sono recati alle urne.
Il tutto mentre il Partito Democratico, incalzato dai 5 Stelle del Movimento fondato da Beppe Grillo, primo partito d’Italia secondo le proiezioni di voto, deve fare i conti con un nuovo scandalo tessere. Dopo il caso di Napoli, dove venivano “regalate” le tessere d’iscrizione al partito, ora ad Agrigento pare che alcuni defunti siano titolari di tessera del PD. “Lievitazioni” nel numero degli iscritti si registrano in tutto il meridione.
Dal fronte di Andrea Orlando, che rincorre il favorito Renzi, arriva l’endorsement di un altro ex premier del Pd: Enrico Letta ha appoggiato pubblicamente il Guardasigilli ligure. “Non riscendo in campo ma alla fine voglio dare una chance al partito, parteciperò e voterò per Andrea Orlando”, le parole di Letta ieri alla trasmissione di Lucia Annunziata “In Mezz’Ora”. Repentina la risposta del candidato segretario Orlando: “Mi fa piacere e onora la ragione per cui (Enrico Letta) ha detto che mi sosterrà”.
Sempre nel corso della trasmissione di Rai 3, Letta ha analizzato il momento che il suo partito sta affrontando. “Io penso che il Pd meriti un’ultima chance e che Orlando voglia unirlo”. Non è mancato un riferimento alla bocciatura referendaria, invitando tutti, a partire da Renzi, “a imparare la lezione del 4 dicembre perché le scelte vanno fatte insieme, bisogna condividerle con il paese e non immaginare di avere ragione mentre gli altri sono un’accozzaglia”. Sul suo allontanamento dal Pd infine, Letta ne approfitta per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “Non mi sono fatto da parte, sono stato mandato via dal mio partito e ho preso atto di questo”.