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HomeCronaca Continua l’odissea della Sea Watch
vietata la navigazione nei pressi della nave

Sea Watch isolata
interdetta la navigazione
dalla Capitaneria di Porto

Restano a bordo i 47 migranti

Procura apre fascicolo contro ignoti

di Chiara Capuani28 Gennaio 2019
28 Gennaio 2019

La manifestazione di solidarietà promossa davanti alla baia di Siracusa da associazioni e organizzazioni che chiedono lo sbarco dei 47 migranti a bordo della Sea Watch che si trova nella rada di Santa Panagia, Siracusa, 26 gennaio 2019. ANSA/ALESSANDRO RICUPERO

Continua l’odissea dei 47 migranti bloccati a un miglio e mezzo dal porto di Siracusa. Tra di loro 13 minori, 5 dei quali non accompagnati. Ieri mattina “il blitz” dei tre parlamentari dell’opposizione che si sono recati sulla nave per verificare lo stato di salute dei naufraghi; ieri pomeriggio l’ordinanza.

Il comandante della Capitaneria di porto di Siracusa, Luigi D’Aniello, ha firmato un decreto che impedisce a qualsiasi imbarcazione non autorizzata di avvicinarsi alla nave. Nella disposizione ordinata, valida “dalla pubblicazione sul sito istituzionale della Capitaneria di porto di Siracusa”, lo specchio d’acqua all’interno della Baia di Santa Panagia, “è interdetto alla navigazione, ancoraggio e sosta con qualunque unità non espressamente autorizzata”.

Questo per evitare “problemi riguardanti l’ordine pubblico e la sanità pubblica”. Intanto la procura di Siracusa ha aperto un fascicolo d’inchiesta, al momento contro ignoti. Un atto dovuto, ha specificato il procuratore Fabio Scavone all’Ansa. un fascicolo senza ipotesi di reato né indagati in cui vengono acquisiti atti di indagini.

L’ultima informativa, si legge sul Messaggero, arriverà sul tavolo del procuratore questa mattina e riguarderà la situazione a bordo, le rotte seguite dall’imbarcazione e anche la possibilità che il comandante della Ong tedesca abbia deciso autonomamente di dirigersi verso l’Italia, invece di puntare verso la Tunisia, come avrebbe ordinato il Centro di coordinamento marittimo olandese.

Viste le condizioni del mare, infatti, scrive la Guardia di finanza nel documento riportato dal Corriere “altre imbarcazioni presenti nello stesso tratto”, hanno attraccato in Tunisia. Il comandante della Sea Watch però, specifica Scavone “non è indagato”.

Intanto sono oltre 7.000 le firme raccolte nel fine settimana per “Non siamo pesci”, l’appello promosso da Luigi Manconi e Sandro Veronesi per “istituire subito una commissione parlamentare di inchiesta sulle stragi nel Mediterraneo” e dove si chiede al Governo “di offrire un porto sicuro in Italia alla Sea Watch”.

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