Ancora tensioni all’interno del governo dopo lo sbarco a Malta dei 49 migranti a bordo delle navi Sea Watch e Sea Eye, con l’Italia che accoglierà 15 persone.
Dopo diversi botta e risposta nei giorni scorsi tra il premier Giuseppe Conte e il vicepremier Matteo Salvini, l’accordo è stato raggiunto a seguito di un vertice di governo convocato ieri sera alle 23, concluso con l’annuncio che i 15 migranti verranno ospitati dalla Chiesa valdese che nei giorni precedenti aveva dato la propria disponibilità a farsi carico di questo impegno.
Pur accettando le condizioni del presidente del Consiglio, Salvini è rimasto fermo sulle sue posizioni. “Sullo stop agli sbarchi non cambio idea”, ha scritto su Twitter nelle ultime fasi del vertice, aggiungendo in seguito di ritenersi “molto soddisfatto” dell’esito della vicenda Sea Watch poiché “alla fine la spuntano gli italiani perché l’accordo è che qualcuno metterà piede in Italia soltanto se l’Europa si prenderà carico dei 200 migranti che sono da mesi qui e sperano di andare all’estero”.
Ai microfoni di Radio anch’io questa mattina il vicepremier Luigi Di Maio ha descritto l’incontro tra Conte e Salvini come “molto cordiale”, aggiungendo che “con Giuseppe e Matteo si trova sempre una soluzione. Finché ci sarà questo rapporto tra noi tre, il governo andrà avanti a lungo”. Parole di distensione nonostante le visioni divergenti sulla questione migranti all’interno del governo, fonte di dibattito e scontri politici.
Sulla questione è intervenuto a Rainews24 Enrico Rossi, presidente della regione Toscana, che evidenzia “una sproporzione tra verità dei fatti e rappresentazione politica che è destinata a emergere. Non penso che questa politica possa durare a lungo”. Rossi ha infine sostenuto che un governo di sinistra avrebbe accolto le persone della Sea Watch.